di Gianfranco PARIS

Gratta gratta alla fine il “buon” berlusca si è incartato e nemmeno i cortigiani sanno più che fare! Grazie ai 101 mascalzoni del PD che hanno votato contro la candidatura di PRODI a Presidente della Repubblica e alla mancanza di qualsiasi senso politico concreto di GRILLO e CASALEGGIO, il Berlusca ha ricevuto in regalo, pur dopo una batosta elettorale senza precedenti, di ridiventare arbitro della politica italiana. La situazione oggi però è molto diversa da quella di qualche anno fa. L'esperienza del Governo MONTI ha dimostrato chiaramente che in Italia il governo di una grande colazione non funziona. Essa, diversamente che in Germania, crea la paralisi totale della vita politica italiana. Sono diverse le forze in campo e gli interessi personali dei protagonisti. MONTI, che era partito con grandi propositi e obiettivi ambiziosi, non è riuscito a far niente perché paralizzato dagli stessi che gli avevano scaricato addosso la responsabilità di prendere provvedimenti che loro stessi non avevano voluto prendere, in particolare da BERLUSCONI che era presidente del Consiglio dei Ministri. L'attuale Governo non è altro che la ripetizione dell'esperienza MONTI perché sostenuto dalle stesse forze politiche con l'aggiunta dell'aggravamento della posizione personale di BERLUSCONI, i cui processi stanno per arrivare al terminale. A BERLUSCONI non è parso vero che il M5S abbia detto no a BERSANI e che i miserabili 101 abbiano detto no a PRODI, e subito quella grande coalizione, che aveva accettato come imposizione da NAPOLITANO con la nomina di MONTI, è diventata la sua ancora di salvezza.

Così, dopo una solenne sconfitta elettorale si è ritrovato di nuovo al comando per gentile concessione degli avversari. Ma quando si comanda bisogna prendere delle decisioni e BERLUSCONI le decisioni non le ha mai prese. Egli si è sempre sobbarcato alla meno peggio per non scontentare nessuno e l'Italia è andata a finire fanalino di coda dei più importanti paesi europei. Inoltre, oggi BERLUSCONI è azzoppato dai processi che stanno per arrivare al terminale e a lui interessano solo quelli. Che volete che gli e ne importi dei disoccupati e dei problemi dell'economia italiana! Per lui la politica è stata uno strumento per arricchirsi. Basta tenere sotto controllo quel 20% di elettorato che lo voterà per sempre, ora con la promessa dell'abolizione dell'IMU ora con un'altra. Poi, ora che il 30 luglio la Cassazione ha fissato l'esame della sentenza che contiene la condanna alla interdizione perpetua dai pubblici uffici, la faccenda si è fatta molto seria. In caso di conferma deve lasciare ogni carica politica e non potrà più essere eletto. L'unica speranza di salvezza risiede nella presenza al Governo del PdL. Solo rimanendo al governo al Berlusca rimarrà qualche ulteriore arma per continuare a stare in politica e condizionarla a suo favore. In altre parole il PdL non può fare alcuna crisi, se la dovesse fare toglierebbe ogni scialuppa di salvataggio al suo patron. E' per questo che quando i BRUNETTA, i CICCHITTO, ecc … minacciano “sfraceli” contro il governo se non sarà abolita l'IMU sulla prima casa, e blaterano contro la magistratura, suscitano solo ilarità nelle persone che con questi giochetti si divertono da una vita. Lo ha capito bene l'attuale presidente del consiglio dei ministri, discepolo della scuola andreottiana, il quale, di fronte alla grida brunettiane, ostenta tranquillità e mostra un sorriso sornione che la dice lunga, lo ha capito il “fido” ALFANO, discepolo della scuola forlaniana, che da qualche giorno “tace e non favella”. Intanto il Governo tira a campare. NAPOLITANO continua a dire che bisogna intervenire con provvedimenti urgenti e incisivi, LETTA prende tempo e nomina commissioni, una vera e propria “commedia degli inganni”, mentre tutti gi italiani se ne stanno al mare. I ricchi, che sono sempre di più, negli alberghi e ville di lusso i cui prezzi certo non li impressionano, e gli altri, chi più chi meno, sempre con le spalle al sole. Per ora nulla accade e nulla accadrà perché con un governo come quello che abbiamo non può accadere nulla. Si tirerà a campare con proclami, affermazioni e smentite con la tecnica del “qui lo dico e qui lo nego”, si attenderà la decisione della Cassazione e sentiremo tutti i giorni lo starnazzio delle oche della corte del Berluca. Più saranno le grida e maggiore sarà la loro inconcludenza. Questa notte il PdL, dopo la commedia di stop di un giorno al Parlamento, ha deciso per il NO alla crisi di Governo. Ieri hanno fatto la finta, questa notte sul serio! Come volevasi dimostrare.