Domenica scorsa, con la quinta catechesi, si è conclusa la missione nelle piazze di Rieti tenuta dal Cammino neocatecumenale e organizzata in occasione dell'Anno della Fede, questo in vista degli incontri che saranno avviati alla fine di novembre con l'inizio dell'Avvento nelle singole parrocchie dove è presente l'esperienza del neocatecumenato. Un breve temporale sembrava dover costringere gli organizzatori alla cancellazione dell'appuntamento, che poi si è svolto regolarmente in Piazza Vittorio Emanuele con la partecipazione di tutte le equipe delle parrocchie cittadine di San Francesco Nuovo, Sant'Agostino e San Michele Arcangelo. L'ultimo incontro è stato incentrato sulla Chiesa. I catechisti hanno ricordato che uniformandosi ai desideri di Papa Francesco, il Cammino neocatecumenale ha dato concretezza alla sollecitazione del nuovo Pontefice che aveva invitato la Chiesa ad uscire da se stessa per andare alle periferie incontro agli uomini e alle donne di questa generazione e annunciare loro la Buona Notizia. In questo quadro e in questo spirito, in adesione al desiderio del Papa, è stato promosso un ciclo di cinque incontri durante le settimane che seguono la Pasque in 120 nazioni, in diecimila piazze di tutto il mondo, in cento piazze di Roma, in cinquanta a Madrid e così via ed anche a Rieti.

A tale riguardo, il fondatore del Cammino neocatecumenale Kiko ARGUELLO ha risposto alle domande che gli ha rivolto in proposito l'Agenzia Zenit, affermando fra l'altro: << Dice San Paolo che “Dio ha voluto salvare il mondo attraverso la stoltezza della predicazione”. Questa lettera è stata scritta in greco e al posto della parola “predicazione” San Paolo usa kerygma, che significa Buona Notizia. Possiamo dire, dunque, che fondamentalmente il cristianesimo prima di essere una filosofia, una morale o una dottrina, è una “notizia” che deve essere proclamata e che salva chi la accoglie. È la notizia che Dio ha inviato il suo unico Figlio perché desse la vita per ogni uomo. E se l’uomo accetta questa vita che gli viene offerta riceve la salvezza, la vittoria sopra la morte, perché Cristo ha offerto sé stesso per ognuno di noi affinché ogni nostro peccato potesse essere perdonato e potessimo ricevere lo Spirito Santo che ci rende nuove creature >>. Una serie di tre domande ha caratterizzato la catechesi e tutte che interrogavano direttamente i presenti: Cosa è la Chiesa per te? Qual'è la tua esperienza nella Chiesa? Vorresti essere aiutato da una comunità cristiana nell'affrontare le difficoltà, spesso drammatiche e all'apparenza impossibili da superare che s'incontrano tutti i giorni nella vita? Riguardo a tali argomenti sono state date testimonianze, in specie da parte dei giovani, ragazzi e ragazze, presenti ad ascoltare in buon numero la celebrazione dei Vespri. I cartelli della missione e un ambone da cui si parlava, erano stati sistemati presso i portici del Palazzo comunale proprio sotto l'arco dove, di solito, si tengono comizi politici e da dove non è che si parli sempre di amore fraterno, di comunione spirituale, dell'esercizio del perdono, dell'amore al nemico e dell'esperienza reciproca della pratica della fratellanza. Alla fine, la pioggia è cessata così da consentire una riunione più vasta ed una partecipazione che è servita a bene concludere l'ultima catechesi. Tre giovani hanno parlato in pubblico del loro incontro con la Parola di Gesù e di come questo, con l'esperienza concretizzatasi assieme ad adulti e spesso a famiglie intere, con anziani e bambini, ha consentito di assaporare la felicità, aspirazione di tutti gli uomini, e di godere del crescere insieme nella fede, nella libertà e nella carità. I catechisti hanno affermato infine che << … la Chiesa cattolica siamo tutti noi. In essa noi sperimentiamo l'amore di Gesù per i suoi figli >>. Don Francesco SALVI ha proclamato il vangelo dell'Ascensione di Gesù, festività della domenica e a conclusione ha impartito la benedizione ai presenti e alla città intera, prima che in processione tutti si avviassero, attraverso via Roma, percorsa pregando e cantando al suono di chitarre e di cembali, a piazza Cavour e raggiungere la chiesa di San Michele Arcangelo.