di Gianfranco PARIS

Una classe politica di sinistra sclerotizzata sta portando l'Italia oltre il confine della decenza e sull'orlo di una situazione priva di controllo. Il Governo degli inciuci, di cui ho parlato nell'ultimo mio intervento, già da pericolosi segnali di una situazione senza controllo. I centouno “vigliacchi” che hanno votato contro PRODI hanno consentito a Re Giorgio di varare il Governo degli inciuci che, alla prova dei fatti, subito dimostra che si profilano tempi assai duri. Quello che è accaduto ieri lo testimonia ampiamente. Mentre il Presidente del Consiglio dei Ministri LETTA interveniva alla fiera (mai luogo fu scelto più adatto!) per convincere un'assemblea di esponenti del PD che il suo governo era nato a causa di uno stato di necessità, a Brescia il Vice Presidente del Consiglio ALFANO dava man forte al suo padrone BERLUSCONI che sferrava un attacco senza precedenti contro la magistratura, uno dei tre poteri che la costituzione ha posto a salvaguardia della Repubblica. Due facce di una stessa medaglia: a sinistra il tentativo di addormentare il popolo della sinistra e a destra il tentativo di dare un colpo determinante al presunto nemico, colpevole solo di punire senza riguardi per nessuno chi in questo paese commette reati. In entrambi i casi, fuori dai recinti, tanta gente a protestare.

A Roma il popolo della sinistra, in particolare i giovani, che disapprova decisioni prese sulle loro teste, a Brescia quel popolo che non ne può più delle ciarlatanate di BERLUSCONI & C. e che aspetta che il governo dia corso a provvedimenti concreti per far uscire il paese dalla crisi in cui PdL e PD lo hanno trascinato e che con il loro appoggio al Governo MONTI hanno aggravato. LETTA, nel più perfetto stile democristiano, ha avuto la sfrontatezza di affermare che egli presiede un Governo che a lui non piace, una coda del metodo di gestione del potere di andreottiana memoria che dimostra con che tipi di personaggi abbiamo a che fare. Pensate presiede un governo che non gli piace! Come se qualcuno lo avesse costretto. Un'acrobazia degna delle migliori sacrestie. EPIFANI, che ieri è stato eletto “traghetattore” del PD senza capire chiaramente dove deve traghettarlo, anche se il riferimento al “caron dimonio” di Dante lascia intendere di intenzioni freudiane, ha dichiarato che egli prende le redini del PD con l'intenzione di ricostruirne l'immagine nella società italiana. Ma non ha detto una parola di come una operazione del genere va fatta dopo il disastro causato dai centouno traditori. Né di costoro si è parlato in quell'assemblea, né alcuno di loro ha avuto il coraggio di spiegare agli italiani il perché di quel comportamento vigliacco. Ma come vuole EPIFANI convincere il popolo della sinistra se non si fa chiarezza sul comportamento degli eletti del PD nel parlamento italiano? EPIFANI viene dalla scuola della CGIL. Quale sarà ora il ruolo di quella organizzazione, oggi in forte contrasto con il PD, nella ricostruzione di quella immagine? Che intende fare EPIFANI? La riconciliazione del popolo della sinistra con il PD passa attraverso la soluzione di almeno una parte dei problemi del mondo del lavoro che non interessano al PdL, al quale stanno a cuore solo i fatti personali di colui che tiene in piedi la loro baracca, come Brescia dimostra. EPIFANI ha dichiarato che il PD sosterrà lealmente il Governo LETTA, ma come farà LETTA a mediare nel suo governo con i ministri montiani e del PDL su quelle posizioni che sono inconciliabili da vent'anni e che dovrebbero stare a cuore al PD? E poi, quali sono questi provvedimenti? Fino ad ora abbiamo sentito le solite dichiarazioni di intenti che dicono tutto e dicono niente da vent'anni. Che succederà quando si tratterà di scrivere il testo dei decreti legge sulla giustizia ad esempio, o magari sulla incompatibilità parlamentare o sulla ineleggibilità, come promesso? Ci sarà una paralisi reciproca per non scontentare l'elettorato di ciascuno perché, dopo l'exploit del M5S, gli elettori non sono più così fregnoni, e succederà quello che è successo con il Governo MONTI. Cioè nessun provvedimento serio e aggravamento della crisi economica che porteranno il sistema democratico sull'orlo della catastrofe. La classe dirigente del PD ha perduto quasi definitivamente i suoi connotati di sinistra, oggi somiglia più alla DC di un tempo che al PCI, PSI o RIF. RENZI, che viene dalla scuola democristiana, come ALFANO e tanti altri che oggi vanno per la maggiore, sembra ormai l'uomo del futuro di quel partito. Tutto questo non ha niente a che fare con la tradizione e la politica della sinistra. E allora, che cosa è questo Governo? Che cosa vogliono LETTA, EPIFANI, BERSANI, D'ALEMA, VELTRONI e i giovani turchi sostenendo che il PD deve riconciliarsi con il popolo della sinistra? Secondo me vogliono solo mantenersi al potere fino a che sarà possibile, fino allo sfinimento del paese, puntando sul fatto che gli italiani non sono capaci di rivoluzioni. Ma questa volta ho il sentore che si sbaglino perché, se è vero che gli italiani non faranno mai rivoluzioni, forse sono capaci di cacciarli con il voto.