Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di Luigi D’ANTONIO, Segretario generale provinciale della Fiom CGIL:

<< Sono centinaia le lavoratrici ed i lavoratori reatini in attesa del pagamento della cassa integrazione in deroga. Nonostante l'aumento del ricorso a questo strumento, visto l'aggravarsi della crisi che investe il nostro territorio, i lavoratori rischiano di rimanere per mesi senza un sostegno economico e quindi con grandi difficoltà per loro e per le loro famiglie. Questa situazione é causata dal fatto che il Governo non ha prorogato per il 2013 la norma che prevedeva l'anticipo di 4 mesi di cassa integrazione da parte dell'INPS, in attesa che le Regioni emettessero i dovuti decreti per la concessione della cassa integrazione in deroga. Possiamo definirlo l'ennesimo regalo che la Ministra FORNERO ha fatto alle lavoratrici ed ai lavoratori italiani. Il tutto, giustificato dall'incertezza delle risorse economiche a disposizione degli ammortizzatori sociali in deroga. Come al solito si cerca di far pagare il costo della crisi ai soliti noti, i lavoratori ed i ceti sociali più deboli. In un momento di crisi economica così profonda, le risorse per questi strumenti dovrebbero essere aumentate e non tagliate. Vista tale situazione ed in attesa che a livello nazionale vengono posti i dovuti rimedi, è necessario intervenire a livello locale per trovare una soluzione e non lasciare centinaia di lavoratrici e lavoratori reatini senza nessun sostegno economico per molti mesi.

La Fiom ritiene non più rinviabile un accordo tra Istituzioni locali, banche, associazioni datoriali e OO.SS., per anticipare le dovute indennità di cassa integrazione. Le pur lodevoli iniziative fatte dalla Provincia di Rieti negli anni passati, per far fronte ad alcune importanti vertenze del nostro territorio, non sono ad oggi più sufficienti per dare risposte a tutti i lavoratori. La Fiom ritiene per questo che le Istituzioni locali debbano farsi promotrici della convocazione di un tavolo di confronto tra tutti soggetti e arrivare il prima possibile ad un accordo. Ci sono esempi di molte altre Province in Italia che hanno fatto accordi e crediamo che anche nella nostra sia possibile farlo, basta la volontà >>.