L’Assise regionale della Pisana (nella foto) ha approvato, con 23 voti a favore e 31 astenuti, la proposta di legge regionale n°397 concernente “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del Bilancio per l’esercizio finanziario 2013”. Il provvedimento autorizza la Giunta a esercitare provvisoriamente, per dodicesimi e comunque non oltre il 31 marzo 2013, le disposizioni contenute nella proposta Bilancio della Giunta stessa, così come stabilisce la legge di contabilità regionale (art. 29 della legge regionale n°25/2001). Con uno specifico emendamento dei consiglieri Filiberto ZARATTI (SEL) e Ivano PEDUZZI (FdS), approvato in Commissione Bilancio, dalla proposta di autorizzazione all’esercizio provvisorio era stato cassato qualsiasi riferimento alla proposta di Finanziaria regionale (PL 395/2011). Respinti, perché inammissibili, i quattro emendamenti dei consiglieri Francesco STORACE (La Destra) e Chiara COLOSIMO (PdL), finalizzati a modificare la legge elettorale della Regione Lazio (legge regionale n°2/2005). << Il voto di oggi sull’esercizio provvisorio di Bilancio in Consiglio regionale - ha dichiarato Mario PERILLI, Consigliere regionale del PD - dimostra ancora una volta lo “spessore” della maggioranza che ha guidato per quasi un triennio la Regione Lazio e che, neanche a dirlo, si è nuovamente frantumata al momento del voto con soli 23 consiglieri favorevoli e 31 astenuti.

Una situazione ormai paradossale e senza alcun elemento di buon senso, elemento questo che sicuramente è mancato anche alla governatrice Renata POLVERINI che probabilmente è arrivata fuori tempo massimo anche a Natale (forse sta facendo le ultime compere), se si considera che non si è presentata neanche in aula. Fino alla fine, comunque, non sono mancate le sorprese e il riferimento è all’emendamento presentato dal tandem STORACE-COLOSIMO che hanno presentato una proposta, poi impugnata dal legislativo e dichiarata illegittima, sull’abolizione del listino. Premesso che, come ribadito in Commissione, sono concettualmente favorevole con la cancellazione di una lista bloccata, a servire non era un emendamento, ma l’intera riforma della legge elettorale perché in alternativa ad un provvedimento del genere servirebbero nuove normative sulla tutela dei territori che altrimenti rischierebbero la scomparsa anche dal Consiglio regionale. Il centrodestra, insomma - ha concluso l’esponente del Partito Democratico - nella confusione e nella disorganizzazione più totale, ha provato nuovamente a cancellare Rieti e, l’unico aspetto degno di nota, è che, oltre ad avere fallito, è riuscito a portare a casa un solo riusultato: quello di avere ridato, e anche qui con sorpresa, la parola ai cittadini >>.