Tra gli oltre 42.000 avviamenti al lavoro registrati nel secondo trimestre 2012, 6.727 persone (di cui oltre la metà donne) hanno usufruito nei 12 mesi precedenti l’assunzione, di servizi erogati dai Centri per l’Impiego della Provincia di Perugia; 297 hanno concluso nei 24 mesi precedenti un tirocinio formativo e di orientamento promosso della Provincia di Perugia; 1.158 hanno partecipato, nei 24 mesi precedenti, ad un corso di formazione, nella maggior parte dei casi finanziato con risorse pubbliche. Questi i dati contenuti nel “Rapporto trimestrale dei servizi per il lavoro e la formazione professionale della Provincia di Perugia” (II trimestre 2012), presentato durante una conferenza stampa (nella foto). Presenti il Vice Presidente con delega alle Politiche del Lavoro e Servizi alle Imprese e Formazione Professionale Aviano ROSSI, il dirigente del Servizio Politiche Attive del Lavoro, Formazione e Istruzione Michele FISCELLA, insieme ad Adriano BEI, dirigente dell’Area Lavoro Formazione Scuola e Politiche Comunitarie e Culturali, ed Elisabetta VOLPI, istruttore esperta in Politiche Comunitarie e Programmazione Negoziata della Provincia.

ROSSI ha voluto sottolineare come: << … da tutto il 2011 stiamo registrando un saldo attivo tra avviamenti e cessazioni. È un dato sorprendente e questo grazie ad un’analisi accurata del mercato del lavoro, della messa in campo di servizi ed interventi appropriati e di un buon uso del Fondo Sociale Europeo. Le persone avviate nel trimestre 2012 sono state 29.453, mentre il totale dei movimenti registrati è pari a 40.552. L’analisi di genere degli avviamenti - ha continuato ROSSI - è a prevalenza di donne (52.8%), in termini di età emerge che la maggior percentuale di movimenti delle assunzioni continua a riguardare le persone tra i 20 e 39 anni >>. Un altro dato su cui si è soffermato il vice presidente è l’altissimo numero dei contratti di durata inferiore a tre mesi: 23.836 contratti su un totale di 33.028, pari al 72.1% dei rapporti di lavoro a termine registrati, mentre solo l’1,6% dei contratti a termine ha durata superiore a 12 mesi. << Questo non è un dato buono - ha proseguito il Vice Presidente - che denota un’eccessiva instabilità di lavoro che rende difficile uno sviluppo economico >>. Entrando ancor più in merito ai dati contenuti nel Rapporto si evince come 16.657 siano i servizi complessivamente erogati nel II trimestre 2012 dai tre Centri per l’Impiego della Provincia di Perugia, il 28,8% dei quali a favore dei cittadini stranieri ed il 48,6% a favore di donne. Sempre nello stesso periodo di riferimento si sono iscritti ai Centri 4.396 disoccupati, con un incremento del 16% rispetto all’analogo trimestre del 2011, tra queste gli stranieri rappresentano il 31,3% del totale provenienti soprattutto da Romania (che la fa da padrone con il 27,6%) seguita da Albania e Marocco ed Ucraina. Con 1.101 iscrizioni alle liste di mobilità (pari al 25% del totale), si registra un significativo aumento nel II trimestre 2012 rispetto all’analogo trimestre del 2011 (+29,7%), a conferma della situazione di difficoltà attraversata dal sistema imprenditoriale locale. Tra le aziende che maggiormente sono ricorse alla mobilità rientrano nei settori delle costruzioni (29,9%), del manifatturiero (26,5%), con prevalenza di imprese del comparto alimentare e del commercio all’ingrosso e dettaglio. Rispetto alle iscrizioni alle liste della L.68/99 il numero delle persone nel II trimestre 2012 ammonta a 264, pari al 6% del totale dei disoccupati, con un incremento del 29,2% rispetto all’analogo trimestre del 2011. Nel documento non potevano mancare i dati relativi alle attività di formazione professionale con 489 attività formative rivolte a 3.157 persone, riconducibili a due principali ambiti di intervento; destinati a lavoratori in Cassa Integrazione e Guadagni e in mobilità in deroga “soprasoglia” e l’offerta formativa per disoccupati ed inoccupati. Mentre i tirocini formativi e di orientamento promossi dalla Provincia di Perugia sono stati 147, di cui il 48,3% a favore di donne. ROSSI ha concluso affermando che: << … risulta ancora la formazione professionale lo strumento di politica attiva sul lavoro più efficace >>.