Nei giorni del 13 e 14 giugno, nell’Ambasciata irachena presso la Santa Sede, si è svolto il 2° “Festival Internazionale dell’Arte per il dialogo e la pace tra i popoli e le religioni”. L’evento, curato dell’artista Massimo BIGIONI, con il patrocinio dei comuni di Leonessa e Greccio, ha visto la presenza di ben 109 artisti provenienti da 25 nazioni. Lo scopo fondamentale, quello di divulgare un messaggio di pace rivolto al mondo intero attraverso l’arte, è stato raggiunto, sostengono i due sindaci, TRANCASSINI e MICCADEI, intervenuti all’inaugurazione (nella foto). Sua eccellenza Habeeb Mohammed Hadi Ali Al Sadr, uomo molto colto ed illuminato, ha voluto fortemente che questo Festival fosse rappresentato dall’arte, vale a dire pittura e scultura, arricchito ed accompagnato dalla musica, in un mix eccellente che ha affascinato tutti i presenti. I principi ispiratori, di impegno delle religioni a favore dei diritti civili e delle libertà, simbolo di pace e di dialogo fra i popoli, sono stati condivisi e ben rappresentati dal Direttore artistico Massimo BIGIONI, che da grande artista quale è, ha saputo dirigere in maniera eclettica ed impeccabile il Festival. Molti sono stati i plausi raccolti da entrambi i protagonisti.

L’Ambasciatore ha voluto sottolineare il grande valore che rivestono i colori, le pennellate, i giochi di luci ed ombre … ogni minimo tratto rappresenta un’idea, un valore…ogni volto parla di un evento, a sostenere l’arte come linguaggio universale di comunicazione di messaggi di dialogo e di pace. L’arte come rinascita, come luce dopo il buio, vissuto dal popolo iracheno e che ora vive una nuova era, quella della repubblica, quella del dialogo…della pace per ritornare all’antico splendore. BIGIONI ha affidato il suo messaggio di pace citando un pensiero di un capo di una tribù indiana, cheyenne, Ichu, il quale diceva: << Non importa se un uomo vive in nazioni diverse, appartiene a diverse tradizioni, ha la pelle di colore diverso e diverse sono le religioni; dopotutto le religioni, portano tutte verso un grande messaggio d’Amore e di Pace. Tutti, quando ci svegliamo la mattina, abbiamo sopra di noi lo stesso sole, che ci riscalda … tutti abbiamo un unico Dio >>. La sua enfasi, con voce suadente ha commosso l’intera folla che è sfociata in un caloroso applauso; tutto, davvero molto commovente. L’uomo senza la Parola di Dio e il suo Comando, potrebbe diventare una forza di distruzione e di morte. La condizione materialistica di cui ne è preda egli stesso, sono rappresentate dall’avidità, dall’odio e dall’illusione che costituiscono le cause delle sofferenze, delle prevaricazioni e delle ingiustizie che affliggono gli esseri umani. Il superamento di questa condizione può essere fatta solo attraverso la cooperazione, il rispetto e l’abbandono dell’etica materialistica per vivere in un sincero atteggiamento del cuore con il richiamo alla fede e alla contemplazione del divino. Tutto ciò favorisce la pace con il rispetto delle libertà e dei diritti umani. La serata è stata condotta dalla sempre verde Paola ZANONI. A rendere ancora più prezioso l’evento è stata la presenza del M° Ennio CALABRIA, ospite d’onore, voluto fortemente da Massimo BIGIONI, al quale è molto legato. A luci spente, l’Ambasciatore, nel suo ufficio ha desiderato comunicare ai suoi stretti collaboratori il plauso di soddisfazione per l’evento e la sua ottima riuscita. L’atteggiamento mostrato è di speranza e di impegno a continuare nel fare questo Festival, di renderlo un appuntamento fisso, ogni anno per l’apertura della bella stagione. I principi ispiratori sempre più rivolti alla conoscenza e alla ricerca di un Credo comune, che possa andare incontro alle genti dei nostri tempi. Quindi, aperture future verso i “diversamente abili”, verso gli immigrati, verso i deboli. Ha aperto la sua “casa”, la sua famiglia, al servizio degli altri offrendo il banchetto composto da cibi sapientemente preparati dalla moglie; per dare l’esempio che tutti dobbiamo fare qualcosa, mettersi a disposizione degli altri, comune intento al servizio del dialogo tra i popoli e le religioni, per un mondo migliore, libero … L’attuale contesto internazionale costituisce uno scenario molto preoccupante per i diffusi attentati alla libertà e alla pace. Gli attacchi alle varie Fedi del mondo da parte dei regimi, associazioni terroristiche, conflitti, persecuzioni stano sempre più recidendo quel legame che la parola stessa Religio (dal latino Legame), indica esserci tra Dio e la sua creatura più amata: l’uomo. La preghiera è già in se stessa una grande azione, ma ciò non ci esime dal mettere in atto comportamenti al servizio della pace. Lottare per essa è un dovere morale che non ci si può liberare, in quanto figli dello stesso Dio, nello stesso Creato << … la pace attende i suoi Artefici >> (Karol WOJTYLA). Questi valori espressi attraverso il festival, erano già presenti nella lettera Enciclica di Pio XII, << Noi venerabili fratelli, ogni volta che vediamo oscurare il cielo sereno con nubi minacciose, ed incombere sull’umanità nuovi pericoli di conflitti, non possiamo non elevare la nostra parole per esortare tutti ad estinguere le discordie, a singoli cittadini, pubblicamente e sinceramente riconosciuti, com’è necessario….ci viene in aiuto la fede, la divina dottrina che ci lega tutti ad un unico Dio >>. << L’arte è la continuazione del sacro con altri mezzi, alla sua base c’è la gioia di vivere e la forza di volontà >>. Queste sono le frasi di saluto dei protagonisti del Festival della pace, con un arrivederci all’anno prossimo, con nuove idee e nuove forze da mettere in campo per raggiungere l’obiettivo comune:la pace dei popoli e delle religioni, con tanto ottimismo e spirito di squadra che ha avvicinato i due protagonisti e li ha resi amici.