Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota del Comitato Politico Federale del PRC di Rieti:

<< Si è riunito il Comitato Politico Federale del PRC di Rieti che ha analizzato le recenti elezioni amministrative, all’indomani delle quali l’assetto politico del nostro territorio subisce delle ripercussioni non indifferenti. In particolare si evidenzia in modo negativo “l’ubiquità” politica dell’UdC, in maggioranza con l’Amministrazione provinciale di centrosinistra e con quella regionale di centrodestra, mentre, nel capoluogo sabino, alla luce degli importanti incarichi ottenuti dagli esponenti centristi CALABRESE e LATTANZI, l’asse del partito si polarizza nuovamente verso destra. Alla luce di queste considerazioni è ormai inevitabile una verifica della Giunta di Palazzo DOSI. Incomprensibile e lacerante, nel processo di costruzione della Federazione della Sinistra e nel governo provinciale, nonostante le aperture della lista Insieme per Fara, appare la posizione del PdCI a Fara in Sabina, pur con alcuni distinguo tesi al necessario chiarimento, che ha contribuito a determinare, assieme all’incapacità di fare sintesi e alla sottovalutazione della lista Fara Attiva, una pesante sconfitta in un’area strategica dal punto di vista dello sviluppo economico. E’ necessario imprimere una svolta alla politica incentrata su anatemi e vendette personali, per renderla efficace a risolvere le esigenze reali di una società schiacciata tra precarietà e crisi economica.

Piena e convinta l’adesione del PRC di Rieti al sostegno dei Referendum per l’acqua pubblica, che il 12 e 13 Giugno chiameranno al voto milioni di cittadini rispetto ai quesiti: 1) modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Abrogazione; 2) determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma. In pratica, semplificando, se si vuole che l’acqua sia, come deve essere, un bene gestito dal potere pubblico e che essa sia intesa come diritto al quale non si possano applicare criteri economici di convenienza, BISOGNA BARRARE DUE SI. Questi referendum sono fondamentali per tutte le donne e gli uomini che guardano a un altro modello di società, di sviluppo e al futuro del pianeta. E’ da anni che i movimenti in difesa dell’acqua bene comune, ai quali il PRC aderisce, si battono per il suo riconoscimento quale diritto umano universale, diritto calpestato da diverse norme che vogliamo abrogare con i referendum. Questa è una battaglia contro la mercificazione dell’acqua per questo chiediamo a tutte le donne e gli uomini di questo Paese, di dimostrare il proprio rifiuto a scelte dettate da interessi economici e di potere che disprezzano e distruggono il diritto alla vita, all’acqua, alla salute e ai beni comuni delle popolazioni e del pianeta. “L’appropriazione indebita” dell’acqua ha fatto sì che il consumo medio di acque minerali, nell’ultimo quarto di secolo è passato da due a dodici miliardi di litri. ACEA S.p.A., a Roma, ha appena applicato un aumento tariffario del 10% sulla bolletta idrica. A Latina (gestione privata dell’acqua) fioccano i decreti ingiuntivi per i cittadini morosi, che non ce la fanno a pagare le tariffe triplicate. A Viterbo, la soglia di arsenico supera quella di tolleranza (10 microgrammi/litro) e non è il solo Comune nel quale si verifica quest’allarmante situazione. Il CPF di Rifondazione Comunista invita la cittadinanza ad una massiccia mobilitazione perché solo la partecipazione è democrazia, solo forti interessi collettivi possono sconfiggere quelli d’individui potenti ma minoritari e senza scrupoli >>.