Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di Sandro MARCHESI, Coordinatore dell’UdC di Fara in Sabina:

<< L’UdC di Fara in Sabina tiene a precisare l’equidistanza dai vari candidati a Sindaco e ribadisce la volontà di rimettere al Centro la Politica (vista come bene comune) soprattutto in questi giorni di fervide trattative, inoltre come già comunicato in precedenza, alla base dell’accordo con una delle coalizione ci sono i seguenti punti programmatici: l’Unione di Centro (UdC), partito moderato che si pone al centro dello schieramento politico, svolge la propria azione politica promuovendo la cultura dell’accoglienza, della solidarietà, della tutela universale della dignità umana. In questi anni sempre più competenze sono state trasferite dallo Stato centrale agli Enti Locali, pertanto è fondamentale il ruolo delle amministrazioni locali, in dialogo con le espressioni della società civile, per elaborare politiche che colgano adeguatamente la diversificazione dei bisogni familiari, soprattutto in funzione del ciclo di vita della famiglia. Perciò gli impegni prioritari che si vogliono portare avanti sul territorio farense sono: 1) quoziente familiare: progressiva rimodulazione del sistema tariffario e di accesso ai servizi comunali (nidi, scuole dell'infanzia, servizi socio-assistenziali, ecc.) in base alla reale situazione di ciascuna famiglia, considerando fattori quali: il numero dei componenti la famiglia, situazione lavorativa dei genitori, la presenza di figli a carico, gli eventuali affidamenti, la presenza di persone disabili e/o la presenza di anziani non autosufficienti; 2) integrazione sociale: creazione di centri interculturali di riferimento per gli immigrati e per l'intera cittadinanza.

All'interno di essi si andranno a svolgere attività di informazione e consulenza nonché attività di intercultura principalmente corsi di lingua italiana, e introduzione alle specificità storiche culturali del territorio sabino, spettacoli teatrali, mostre, corsi di cucina etnica e feste tradizionali dei paesi d’origine; 3) supporto alla famiglia: sostenere l’avvio di nidi familiari, condominiali o aziendali, o di servizi integrativi per la prima infanzia ed il doposcuola, di privati che possono essere gli stessi genitori che si organizzano in forma cooperativa-fondo comunale di sostegno (assegno per i primi 6 mesi dalla nascita del bambino o prestito d’onore) per le giovani mamme in difficoltà. Promuovere una quota d’alloggi da destinare alla locazione o alla "futura vendita" a favore di giovani coppie - particolare attenzione a quelle associazioni presenti sul territorio che da sempre operano in settori specifici del volontariato (famiglia, maternità, scuola, disabilità, anziani, educazione, educazione stradale come Amici della strada) dimostrando una passione e dedizione speciale; 4) attività produttive: istituzione di un Marchio Collettivo Geografico per garantire l’origine, la natura, la qualità dei prodotti (olio di oliva extra-vergine Sabino DOP, miele sabino, ciammellitti sabini, nociata sabina, ecc.) e servizi (agriturismi, ristoranti, ecc.) tipici del territorio secondo le norme dei rispettivi regolamenti, concedendone l'uso a produttori e commercianti; 5) rilancio del territorio dal punto di vista Storico-Ambientale-Culturale. Il Comune di Fara in Sabina se da una parte si avvia a diventare un centro economico di grande sviluppo è anche, come territorio che ospita l’Abbazia di Farfa, erede di una grande tradizione culturale e spirituale che si espandeva ben oltre i confini provinciali ed è custode, per le generazioni future, di un territorio straordinario la cui peculiare bellezza và mantenuta e ove rovinata, restaurata. Proposta di un Laboratorio del Paesaggio per avviare un percorso di sensibilizzazione e graduale riscoperta del territorio e delle radici della Comunità Sabina, e per metterle a confronto con le loro aspettative per il futuro. L’idea è riuscire a dare forma alle idee, ai ricordi e ai desideri tracciando una “mappa di paesaggio, memoria e saperi”, in cui ciascuno può riconoscere quella parte del territorio e del paesaggio che si vuole ritrovare, mettere in evidenza e valorizzare. Quindi un progetto di sviluppo, non più fondato esclusivamente sul polo della logistica ma un’idea di città che si fonda su 4 piedi: 1) polo della Logistica eco compatibile; 2) tradizione culturale e spirituale; 3) ambiente e territorio, 4) aiuto alle famiglie e integrazione sociale. Quattro piedi per una città nuova, a misura d’uomo, per costruire, insieme, un bel futuro per i nostri figli. Progetti da mettere in campo nei primi mesi di governo: rivedere il progetto del polo della logistica con la collaborazione dell’università per renderlo ecosostenibile (Progetto pilota a livello nazionale). Integrazione sociale dello sviluppo. Farfa capitale spirituale della sabina. Rilancio della riserva-monumento del Farfa e bonifica del fiume Farfa. Spazio archeologico, da creare a ridosso/dentro l’area industriale dove conservare i reperti finora ritrovati >>.