Il tartufo e la sua legislazione è stato l’argomento trattato dalla I Commissione consiliare, presieduta da Massimiliano CAPITANI (nella foto), che ha visto la partecipazione di Massimo BUCONI, Presidente della III Commissione della Regione Umbria; Francesco GROHMANN, dell’Ufficio Foreste Regione dell’Umbria; Domenico MANNA, Presidente dell’Associazione “Pietro FONTANA”. L’argomento è stato sollevato grazie a tre distinti O.d.G. presentati da Giancarlo CAROCCI (FdU), Giampiero FUGNANESI (PdCI), Luca BALDELLI (PRC), Teodoro ARMILLEI (IdV), Michele MARTORELLI e Giampiero PANFILI (PdL). Durante la seduta sono state sviscerate le problematiche della legge regionale n°26 del 2004 che, all’articolo 8, detta la normativa sul tartufo. Al termine del dibattito, prendendo spunto da quanto emerso, CAPITANI ha letto un documento che costituirà la base di un O.d.G. della I Commissione, da discutere nella prossima seduta del Consiglio provinciale, con il quale si sollecita la Regione Umbria, competente in materia, affinché: 1) venga aggiornata la normativa regionale che disciplina la raccolta dei tartufi introducendo un inasprimento delle sanzioni per coloro che violano le norme relative alla maturazione del tartufo, alla raccolta e includa tra i sanzionabili, con revoca delle rispettive licenze oltre i cavatori, i commercianti, i trasformatori, i somministratori di alimenti, alfine di tutelare e valorizzare gli ecosistemi tartufigeni;

2) nella normativa vigente le tartufaie coltivate siano assimilate agli impianti di arboricoltura da legno in quanto, le tartufaie, vanno ad occupare terreni con destinazione agricola (seminativo, seminativo arborato, fruttiferi, ecc.) e non ne cambiano la destinazione; 3) nel PSR siano previsti incentivi alla aziende, con priorità a quelle condotte da giovani agricoltori, che intendono avviare attività di allevamento di bestiame bovino, ovino, equino e asinino, allo stato semibrado nelle aree a vocazione tartufigena; 4) la Regione nelle aree vocale alla produzione del tartufo adotti e finanzi piani di gestione che prevedano il contenimento delle popolazioni di selvatici, in particolare il cinghiale, e prevenga l'inselvatichimento del territorio, cause principali del calo produttivo delle tartufaie naturali, nonché incentivi ai proprietari dei terreni tartufigeni finalizzati al miglioramento delle tartufaie naturali.