Il Palazzo della Provincia che si apre alla comunità, inviando un messaggio positivo di pace e legalità riferito non solo ai giovani, ma ai cittadini di ogni età. Questo è in sintesi il significato spiegato dal Presidente Marco Vinicio GUASTICCHI della titolazione della Sala della Partecipazione, oramai diventata “ex”, ai giudici Giovanni FALCONE e Paolo BORSELLINO. La cerimonia è avvenuta alla presenza di un’illustre ospite, la sorella del Magistrato, l’On. Rita BORSELLINO deputata al Parlamento Europeo, oltre all’Assessore provinciale alle Attività Culturali, Donatella PORZI (nella foto), il Procuratore della Repubblica Giacomo FUMU, il pittore Gaetano PORCASI e gli studenti del Liceo scientifico “SAVARINO” di Partinico (Palermo), ospiti del Liceo scientifico “G. MARCONI” di Foligno. L’iniziativa rientra nel programma di “Battiti di legalità”, una settimana di incontri, proiezioni, mostre con le scuole umbre per affrontare il tema della legalità e i suoi valori. Il tutto fa parte del progetto dall’esemplificativo titolo “Lo Stato siamo noi - La legalità per il bene di tutti”, promosso dalla Provincia di Perugia per sensibilizzare le giovani generazioni sul tema della legalità, in accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale. << E’ emozionante commentare questa settimana di incontri - ha dichiarato la PORZI. Si tratta di un’iniziativa che non vuole essere qualcosa di straordinario ma ha l’importante intento di diffondere la cultura della legalità già ad iniziare dalle scuole >>.

<< Lavorare su un tema così delicato per le coscienze non è stata cosa facile - ha proseguito GUASTICCHI. Si parte dalla base per costruire un palazzo e questa base è costituita dai ragazzi che devono creare una coscienza di valori positivi. Ci sono state ben 6.500 persone morte per combattere la mafia e le associazioni malavitose a testimonianza che queste azioni positive devono essere ricordate per costruirci sopra strutture importanti ai fini della coscienza collettiva. È una battaglia culturale quella che si deve combattere, contro i falsi miti che ci vengono propinati anche dalle fiction a proposito di persone che identificano il male. Ebbene, questi personaggi, come Totò RIINA per esempio, non devono nemmeno essere menzionati in quanto elementi di forte negatività. Compito delle istituzioni - ha concluso GUASTICCHI - è quello di lasciare una traccia importante negli esempi positivi e questa targa che si va a scoprire oggi ne è la dimostrazione tangibile >>. Per Rita BORSELLINO: << … non ci sono frontiere nel bene così come nel male e a presenza di questi studenti ne è la testimonianza. E’ da incontri come questi che creano legami, che matura la coscienza collettiva di impadronirsi del proprio futuro per poterlo ‘condizionare’ in senso positivo del termine. Le mafie, così come l’illegalità, vivono nel silenzio ed ogni parola diventa uno strumento importante per costruire questo futuro diverso. Il passato non è qualcosa che si chiude in un cassetto a compartimenti stagni, ma serve al nostro presente affinché venga elaborato. Quindi, la coscienza e l’elaborazione del passato servono ad elaborare il presente, ma è necessario che la coscienza sia libera ed è da qui che nasce il presente >>.