Dissequestrati i sei recinti di cattura dei cinghiali che erano stati collocati nel territorio del Comune di Amatrice. << La riconsegna dei recinti di cattura - ha dichiarato il Presidente dell'Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Arturo DIACONALE - rappresenta la soluzione più equa per un iter che ha purtroppo interrotto il processo positivamente avviato per il contenimento dei cinghiali. La decisione del G.I.P. testimonia la validità del metodo applicato e di un protocollo operativo che, rispettando pienamente la normativa sul benessere animale, si è rivelato di grande efficacia, sia per il numero di ungulati che ha permesso di catturare, sia nella prospettiva di creare una filiera legata alla commercializzazione delle carni di cinghiale >>. << Il dissequestro dei recinti di cattura - si legge in una nota - è un successo che l’Ente Parco condivide con il Comune di Amatrice, con gli altri enti locali e le associazioni di categoria, con i quali è stata individuata la più piena sintonia sul problema e sul metodo di contenimento tramite recinti di cattura, unanimemente considerato il più efficace ed il meno costoso >>. << Con la decisione - ha concluso DIACONALE - si riapre fortunatamente il dialogo con il territorio, con gli agricoltori ed, auspichiamo, anche con le associazioni venatorie, al fine di creare ad Amatrice un circuito virtuoso che funga da modello per analoghe iniziative in altre zone dell’area protetta >>.