Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa di Stefano COLANTONI, Consigliere comunale reatino di Forza Italia:

<< Il 21 ottobre 2007, dopo i congressi di Cittaducale, Borgorose, Poggio Mirteto e in tanti altri piccoli comuni della nostra Provincia, l’appuntamento per gli iscritti di Forza Italia è a Rieti per lo svolgimento del congresso cittadino. La stagione congressuale sta producendo un fenomeno nuovo e importante di crescita e di rafforzamento del partito sul territorio e agli occhi dei nostri alleati con i quali governiamo la città e molti altri comuni della nostra Provincia. Le adesioni al nostro partito e la viva dialettica interna sono la dimostrazione che il nostro è un partito popolare e di massa, ma questo sui “media” nazionali non “passa”; a conclusione del congresso Comunale e a novembre di quello provinciale, Forza Italia avrà selezionato una classe dirigente legittimata democraticamente di oltre 150 tra donne e uomini. Auspico che, come sta accadendo a livello nazionale dal 25 settembre 2007, anche a Rieti l’occasione del nostro Congresso possa attivare un dialogo costruttivo con una serie di incontri promossi da Forza Italia con le forze politiche di centrodestra al fine di costituire le basi di una federazione, tappa intermedia verso il traguardo finale della nascita di un partito unitario di tutti i moderati che non sono di sinistra.

Il primo di questi incontri dovrebbe essere con la delegazione di Alleanza Nazionale, il partito che ha sollecitato con più forza l'avvio di un processo di aggregazione unitaria nel campo del centrodestra, parallelo a quello in corso nel centrosinistra con la nascita del partito democratico. A dire la verità, i due processi non possono e non devono essere confusi: appaiono simili ma in realtà sono profondamente diversi. In primo luogo perché il Partito Democratico nasce come il figlio legittimo del PCI e della sinistra DC, i quali - come ha ricordato BERLUSCONI a Gubbio - dopo decenni trascorsi da amanti hanno finalmente deciso di regolarizzare la loro unione di fatto, tenendo fuori la sinistra leninista e il centro democratico. Il progetto unitario in atto nel centrodestra, viceversa, è esteso a tutte le forze politiche della Casa delle Libertà, ed è una prospettiva molto più complessa e innovativa. Essa non parte da zero, ma dall'esperienza di Governo della passata legislatura e dal traguardo molto avanzato di unità politica e programmatica rappresentato dalla Casa delle Libertà. Non si possono fare passi indietro rispetto a questo traguardo. Perciò ogni sforzo deve essere fatto per recuperare l'UDC alla causa della federazione e del partito unitario. Anzi un rapporto particolare può essere ricercato e costituito proprio tra Forza Italia e l'UDC in quanto appartenenti al Partito Popolare Europeo. Questo itinerario sarebbe logico, ragionevole e comprensibile da tutti, e renderebbe più forte e stabile la nostra coalizione. La prima tappa di questo processo politico unitario, che si rivolge sicuramente anche alla Democrazia Cristiana per le autonomie, al Partito Repubblicano e alle liste civiche rappresenta un obiettivo a portata di mano per raggiungere il quale fin dalle prossime settimane si possono compiere dei passi in avanti significativi; non dobbiamo però limitare l’orizzonte comunque e soltanto alla alla attuale coalizione di maggioranza in Consiglio comunale La seconda tappa dovrà vedere Forza Italia come il nucleo fondante di un percorso unitario che guarda come obiettivo futuro alla formazione di un partito dei moderati, il partito della libertà, che dovrà coinvolgere consensualmente e democraticamente tutte le formazioni politiche interessate a questa prospettiva politica, che nasce all'insegna dei valori e dei programmi del Partito Popolare Europeo coinvolgendo tutte le persone di buona volontà e che non si riconoscono in una coalizione di sinistra-sinistra; parlo ovviamente degli amici dell’UDEUR, del Partito Socialdemocratico e di quanti altri, anche in Consiglio comunale, si trovano in forte disagio culturale e ideologico con i cattocomunismi. Bene farà perciò Forza Italia a non perdere tempo e a mettere subito in calendario un ciclo di incontri bilaterali che serviranno non solo a cementare le basi della futura federazione provinciale, ma anche a rafforzare la fiducia reciproca, a iniziare la discussione del programma e a prepararci alla sfida, questa volta decisiva, per il governo dell'Italia >>.