Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa della Sinistra Arcobaleno provinciale:

<< Il dibattito sulla questione del Terminillo sta diventando stucchevole e chiarezza e verità sono state ormai relegate su uno sfondo che ci si ostina a non voler guardare. Perfino il sindacato è caduto nella trappola di offrire una penosa occasione in più alla destra per urlare, falsità di ogni genere. Il cosiddetto progetto di Leonessa non viene realizzato, semplicemente perché non è realizzabile. Non è una questione di volontà politiche. Non cozza solo contro le norme regionali, ma anche contro quelle nazionali e europee. Bisognerà pure che qualcuno glielo dica al Comune di Leonessa che tali norme valgono anche se Leonessa passasse in Umbria, oppure in Toscana, o in Sardegna o nel terzo arrondissement di Parigi. Il Presidente della Regione LORENZETTI ed altri esponenti della politica regionale, lo hanno già fatto ma a quanto pare non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, oppure si ha il sospetto che la querelle sia solo strumentale. Per liberarsi di quello che a Leonessa viene considerato un insopportabile fardello, occorrerebbe trasferire Leonessa nella Provincia di Tunisi o negli Emirati Arabi. Solo cosi si potrà evitare di rispettare le norme che regolano un sito di importanza comunitaria come quello della Vallonina.

Non sappiamo se qualcuno l’ha spiegato agli abitanti di Leonessa, ma quelle norme varrebbero fino in fondo anche in Umbria dove per altro non solo rispettano fino in fondo i SIC e le ZPS, come per altro fanno tutti in Europa, ma li hanno anche individuato delle specifiche zone a protezione speciale regionale. Pensa davvero Leonessa di poter realizzare li quello che non è riuscita a realizzare nel Lazio? Auguri. In Umbria a dire il vero vorremmo andarci in molti anche perché proprio dal rispetto di quelle norme tanto odiate da Leonessa che l’Umbria ha costruito la sua fortuna. Vista che si è fatta una stupidaggine, bisogna trovare anche un colpevole di tutto questo. La colpa? È della Sinistra che boigotterebbe Leonessa. Non c’è onestà intellettuale in questo dibattito ma solo un uso strumentale della vicenda Terminillo per mere questione di potere. Aldilà di ogni considerazione e di ogni convinzione, viene da chiedersi se qualcuno ha spiegato ai cittadini di Leonessa che le forze della Sinistra alla Regione Lazio possono contare su una decina di consiglieri che potrebbero votare contro a quel progetto. Il Partito Democratico lo vuole, AN e FI e tutta al destra lo vuole. Perché non lo si fa allora? Semplicemente perché non si può fare. Come sosteniamo da sempre e i fatti continuano a darcene ragione. Questo dibattito ci sta facendo perder e un sacco di tempo. Tempo utile per pensare invece ad un serio progetto di rilancio del Terminillo. No ad una banale e incosciente svendita del territorio ad un privato. E’ quello che chiediamo da sempre. Un progetto complessivo che possa consentire di far vivere la nostra montagna per tutto l’anno e non trasformarla in una patetica gardaland dello sci per qualche settimana di neve in più , per altro destinata progressivamente a ridursi ulteriormente a causa dei cambiamenti climatici. Un progetto che veda coinvolte tutte le comunità, e non passi per la svendita di un parte consistente di questo nostro straordinario patrimonio a privati. Un progetto serio fatto dentro le regole in grado di trasformare davvero il Terminillo in una risorsa per tutti. Noi riteniamo che un simile progetto si possa fare, e magari dentro di esso possano anche ampliarsi gli impianti esistenti, e se servirà congiungerli anche con quelli di Leonessa. Un dibattito serio e non farneticante come quello che si sta facendo, forse ci porterà a trasformare Terminillo in una reale risorsa. Noi siamo disponibili a farlo. Lo siamo oggi come ieri. Restiamo in attesa che questo percorso si apra. Siamo disposti a dare il nostro contributo in questa direzione ma per favore parliamo di cose serie e la si smetta di continuare a prendere in giro i cittadini proponendo loro cose insensate, e inventando poi dei colpevoli perché queste non si possono realizzare >>.