A cura dell'Avv. Gianfranco PARIS (nella foto), Direttore responsabile del mensile MONDO SABINO:

<< Sono di origine contadina. Mio nonno era un mezzadro della Piana, io sono nato in Via Porcara quando mio padre non era ancora emigrato a Rieti. Durante la repubblica di Salò ho frequentato la seconda elementare in una scuola della Piana reatina come sfollato ed ho respirato dal 1943 al 1945 l'aria di un casale della Piana. Penso quindi di aver titolo per occuparmi di sterilli e di 'ndroccate. L'occasione me la fornisce la 'ndroccata riparatoria consumata qualche giorno fà dal Sindaco di Roma, dal Ministro La Russa e dalla Presidente della Regione Lazio Polverini a Piazza Montecitorio con i leghisti Bossi, Maroni ecc. Lo spettacolo traeva la sua origine da una infelice battuta del Ministro Bossi che durante un comizio aveva insultato, come spesso gli accade, i romani riempiendo la sigla SPQR che sta su tutti gli stemmi della municipalità romana con le seguenti parole: Sono Porci Questi Romani. Il Sindaco di Roma e il Presidente della Regione Lazio, anziché indignarsi e chiedere scuse ufficiali, ancor più doverose perché pronunciate da un alleato con il quale spartiscono il potere da parecchi anni, si sono comportati come i compagni di merende. Si sono recati in Piazza Montecitorio e si sono dati a mangiare coda alla vaccinara, pasta e paliata e altri piatti romaneschi con uno spettacolo imbarazzante anche per il più sboccato degli avventori. Scene da vera e propria 'ndroccata con imboccate della Polverini al Bossi, asciugate di sbavature ed altre disdicevoli amenità, ostentando atteggiamenti da bravacci di Don Rodrigo che la dicono lunga sul come queste persone interpretano il loro ruolo di rappresentanti del popolo. Scene che sono finite anche sulla stampa internazionale aggravando la già scarsa reputazione di cui godiamo all'estero.

Intanto proprio in questi giorni sta venendo fuori che il nostro Ministro degli Interni Maroni, quello che da decenni ormai non perde occasione per gridare la nota espressione leghista Roma Ladrona, ha emesso fatture regolarmente pagate per consulenze mai effettuate. Si scopre anche che la Lega Nord è a caccia spietata di posti e di controlli di banche come se anziché un partito fosse una società per azioni. Verrebbe spontaneo da gridare come reazione non Roma Ladrona, ma Lega Ladrona! E' proprio il caso di dire: “... chi è più pulito scagli la prima pietra!” Attraversiamo uno dei momenti più bassi mai registrati della credibilità della classe politica nel suo complesso. Ma quello che più impressiona non è solo la spudoratezza di coloro che si impadroniscono delle leve del potere, bensì l'indifferenza degli italiani che continuano a “guardare” ciò che succede come se fosse cosa ordinaria. La Lega ha costruito le sue fortune elettorali parlando alla pancia degli italiani più fortunati e più ricchi quali sono quelli del nord. Ha fatto leva sull'egoismo di coloro che stanno meglio e non vogliono dividere con nessuno i loro privilegi. E' la negazione assoluta dello spirito nazionale fondante dello stato unitario italiano. Il nord si è arricchito spudoratamente sfruttando per cinquant'anni la forza lavoro del sud che emigrava a causa della ignavia della classe dirigente che non ha mai voluto porre in essere una seria politica per il meridione. Tutto questo ha favorito la mafia che a poco a poco si è impadronita della Sicilia, della Calabria, della Campania e della Puglia. Di lì, attraverso la complicità di politici che intendevano solo mantenersi al potere, è partita all'attacco del nord e dello stato. Così oggi tutto i nord è invaso e controllato da sistemi mafiosi. Le forze che governano il paese, anziché combattere questa piovra che presto si mangerà tutto, ambiscono solo a mettercisi d'accordo pur di partecipare al banchetto della spartizione del bottino della cassa pubblica. La Lega, il partito dei puri e duri, pensa solo ad espandersi per raggiungere lo scopo di rimanere il controllore-controllato di tutto il nord, ma non si accorge che ormai non è altro che uno dei tanti tasselli della vita pubblica corrotta che ben presto travolgerà tutto e tutti. Quel che conta per loro è solo la “ndroccata”, come la chiamano i contadini della Piana reatina. E di fronte alla “ndroccata” ragion non vale, i principi vanno a finire sotto i piedi, lo stato etico diventa una illusione per i gonzi; vale solo riempirsi la pancia, far finta di niente anche quando il compagno di merende ti insulta e ti chiama “porco”! A non reagire ci vuole però un bello stomaco, non vi pare! >>.

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