Riceviamo e pubblichiamo integralmente una lettera aperta a firma di Enzo NESTA e Aldo MATTIA, rispettivamente Presidente e Direttore di Coldiretti Rieti:

<< Emergenza cinghiali, sembra un farsa. Crediamo ormai che le parole che sono state spese per il problema "danni da cinghiale" sono terminate: (ora basta, la misura è colma, non se ne può più, è impossibile continuare così ...). Il dizionario della lingua italiana non ospita più altri vocaboli, è rimasta soltanto la disperazione degli imprenditori agricoli reatini che non riescono più a portare a termine i loro raccolti perché branchi di cinghiali arrivano prima delle falciatrici, prima delle trebbie e comunque prima del loro intervento. Evidentemente non ci si rende conto di quanto succede ormai da anni nelle campagne reatine e nelle aree protette: l'impresa agricola, fortemente in crisi per i debiti e per i bassi prezzi del proprio prodotto, non riesce più a produrre e ovviamente a vendere. Tutto ciò è forse colpa dei cinghiali? O la responsabilità è da addossare a chi dovrebbe gestire, controllare e provvedere. In questi giorni Coldiretti ha, tra virgolette, incrociato i guantoni con tutte le istituzioni locali: Prefettura, Provincia, comuni, parchi e aree protette; da tutti ha avuto assicurazioni in merito, ma il risultato attuale è che i danni sono stati risarciti solo fino a tutto il 2007, che le catture avviate dai parchi sono state sospese e che nulla è stato iniziato per un selecontrollo serio e produttivo.

Basta i cinghiali sono troppi, vanno ridotti nel numero, bene fa il Sindaco di Amatrice a minacciare ordinanze che vanno verso questa direzione, apprezziamo anche l'impegno dell'Assessore provinciale all'Agricoltura di Rieti e il desiderio del Prefetto di trovare una soluzione ma, pur ringraziando tutti, siamo arrabbiati, insoddisfatti e stanchi. Pertanto, egregio Presidente Fabio MELILLI, l'Amministrazione provinciale è deputata a trovare una soluzione. E' ora di agire. Coldiretti non polemizza, anzi, siamo pronti ad essere protagonisti attivi e propositivi, sia per incidere insieme sulla Giunta regionale del Lazio per i risarcimenti ancora da erogare e sia per sostenere sindacalmente l'avvio di una fase seria e produttiva di selecontrollo. Tutto ciò però deve avvenire in tempi rapidissimi, per questo Coldiretti e le imprese associate dichiarano, a partire dalla data odierna, la mobilitazione, rivendicando il proprio sacrosanto diritto sindacale della protesta e della piazza, qualora dovesse permanere il perdurare dello stato delle cose >>.