Sotto una pioggia battente, in un’atmosfera scaldata comunque dagli applausi della gente che non si è lasciata intimorire dal maltempo, si è conclusa la 9^ edizione della Rassegna Nazionale delle Regioni a Cavallo, organizzata dalla YEG, dal Comune di Leonessa e dalla FISE. Se sabato sera la pioggia ha dato tregua proprio durante le ore della manifestazione, questa mattina le condizioni sono state meno clementi, ma la Rassegna è andata avanti regolarmente. Ad aggiudicarsi la vittoria è stata l’Umbria con “Il poverello di Assisi” portato in scena dal Pony Club Sant’Angelo di Amelia (nella foto). La rappresentazione è stata una raffinata agiografia del Patrono d’Italia interpretata da un ispirato San Francesco in miniatura, una deliziosa Santa Chiara e altri sedici bambini in abiti di frati e clarisse. Tutti in sella ad un pony. Attori a terra, indossando i costumi della Corsa all'Anello di Narni, alcuni genitori coinvolti in questa avventura teatrale dalla passione dei loro figli, ormai alla terza partecipazione alla Rassegna leonessana e dunque piccoli “attori consumati”. Con sorprendenti doti interpretative e ottima abilità equestre, i bimbi dell’Umbria hanno ricordato i tanti miracoli di San Francesco partendo dall’incontro con il lupo di Gubbio.

Al secondo posto si è piazzata la Toscana con “Il volo di Dianora”, portato in scena dal gruppo I falconieri del Re ed ispirato alla storia di Dianora, giovane nobildonna costretta a sposare Pietro DE' MEDICI mentre, dicono le cronache del tempo, era in attesa di un figlio del futuro suocero Cosimo I. Infelice nel vincolo di un matrimonio senza amore, Dianora sarà uccisa dal marito geloso, ma nella rilettura portata in scena a Leonessa ad avere il sopravvento è stato il suo spirito libero, rappresentato da un cavallo in libertà e dal volo di una poiana coda bianca sulle diagonali di Piazza VII Aprile. Intensa e fortemente evocativa, oltre che ben interpretata, l’opera della Liguria ha conquistato la terza posizione. L’Allevamento Corsiero Italiano e il Circolo Ippico Il Ranch hanno dato vita a “Le streghe di Triora” ispirandosi alla vicenda, ancora una volta realmente accaduta, di alcune donne accusate di stregoneria e mandate al rogo. Il popolo in preda alla superstizione organizza una spietata caccia riuscendo a catturarle e comincia un lungo e doloroso processo. Molte saranno condannate, ma quando l’Inquisizione deciderà di liberare le superstiti…di queste non si troverà traccia. Una magia buona, rappresentata dai cavalli, le ha già liberate. Il Premio della critica è stato andato al Lazio che con “Il film più bello” ha raccontato la storia di Cinecittà attraverso le pellicole che hanno avuto come protagonista il cavallo. Una rappresentazione a metà tra la nostalgia di un tempo che non c’è più e la grandiosità dei kolossal girati negli studi romani negli anni ’50 e ’60. Narratore d’eccezione in scena, testimone e protagonista degli anni d’oro del cinema italiano, è stato idealmente Vittorio DE SICA, circondato dai personaggi che hanno fatto la storia del cinema e di Cinecittà: dalla Gina LOLLOBRIGIDA di “Pane, amore e fantasia” al Clint EASTWOOD protagonista di tanti “spaghetti western” di Sergio LEONE fino alla Liz TAYLOR di “Cleopatra”. Con “Cuore di clown” il Piemonte si è aggiudicato il Premio Città di Leonessa, assegnato attraverso una votazione dall’Amministrazione comunale. L’Emilia Romagna, interprete di “GARIBALDI e la farfalla” si è aggiudicata il Premio Rispetto e Dignità del cavallo. Alla Lombardia che ha portato in scena “Le vie della seta” è andato il Premio FISE Giovani. Senza riconoscimenti, ma con molti applausi a scena aperta “Per forza o per Amore” della Campania e “Il Regno della Sibilla” della Marche.