La dirigenza provinciale di Coldiretti ha proclamato lo stato di agitazione. Come già annuncianto nei mesi scorsi, se non fossero arrivati in tempi rapidi gli arretrati del risarcimento dei danni provocati dai cinghiali (da parte della Provincia) e se non si fosse intervenuti sul regolamento dell'Ente Parco dei Monti della Laga, insomma in assenza di risposte concrete e tempestive, sarebbe intervenuta in maniera più incisiva. Da questo, potrebbe scaturire una manifestazione, con cinghiali al seguito, che potrebbero "invadere" Piazza Vittorio Emanuele II e l'intero centro storico reatino.<< La misura è colma - hanno dichiarato Aldo MATTIA (nella foto), Direttore Coldiretti Rieti e Lazio, e Enzo NESTA, Presidente Coldiretti Rieti - non possiamo più aspettare, va rivisto il regolamento del Parco relativo ai problemi agricoli e alla fauna selvatica e devono arrivare, in tempi rapidi, gli indennizzi dal 2006 in poi. Per questa ragione chiediamo pubblicamente un incontro con Marcello MARANELLA, Direttore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, e con Oreste PASTORELLI, Assessore all’Agricoltura della Provincia, con i quali intendiamo valutare eventuali provvedimenti da adottare per porre rimedio a tale situazione. Purtroppo, a tante assicurazioni non sono ancora seguiti i fatti >>. I due dirigenti ricordano che l’agricoltura vive un momento di crisi, legato ai bassi prezzi della produzione, alle difficoltà imposte dal mercato, sia per i canali di commercializzazione sempre più difficili da raggiungere, sia per la scarsa informazione della provenienza del prodotto ai cittadini consumatori, che per gli alti costi di produzione e che nonostante le avversità elencate a Rieti rimane un’economia trainante, perché gli imprenditori continuano la loro attività con ingegno e passione.

<< Non è però più accettabile che, ai problemi economici e finanziari, si affianchi una grande difficoltà a portare a termine colture o allevamenti - hanno concluso MATTIA e NESTA. I cinghiali, ed anche i lupi dei paesi montani, stanno devastando colture e bestiame, senza l’erogazione degli indennizzi, solamente promessi, ed una politica seria di contenimento delle presenze, diventa difficile sostenere il comparto >>.

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