A cura dell'Avv. Gianfranco PARIS, Direttore responsabile del mensile MONDO SABINO:

LIBERTA’ E RESPONSABILITA’

<< Oggi Cerchiamo di capire toccherà cose diverse. Cominciamo con un tema di carattere generale. Qualche giorno fa è scoppiato un caso a La7, l’unica televisione di importanza nazionale che sembrava fuori dalle logiche spartitorie del duopolio televisivo Stato-BERLUSCONI. E subito ci siamo dovuti ricredere.
Questo il fatto: il comico LUTTAZZI, che BERLUSCONI mise al bando con il cosiddetto “editto bulgaro”, insieme a BIAGI e SANTORO, di recente aveva stipulao un contratto con La7 per una trasmissione satirica. Appena all’inizio aveva suscitato allarme nei cosiddetti benpensanti perché aveva avuto da ridire sull’ultima enciclica di Benedetto XVI, ma subito dopo ha allungato il tiro.
Il sabato dopo ha detto testualmente: "Dopo 4 anni di guerra in IRAQ, 3.900 soldati americani morti, 85.000mila civili iracheni ammazzati e tutti gli italiani morti sul campo anche per colpa di BERLUSCONI. BERLUSCONI ha avuto il coraggio di dire che lui in fondo era contrario alla guerra in IRAQ. Come si fa opportare una cosa del genere? Io ho un mio sistema, penso a Giuliano FERRARA immerso in una vasca da bagno con BERLUSCONI e DELL'UTRI che gli fanno la pipì addosso, PREVITI la cacca in bocca e SANTANCHE' in completo sadomaso che li frusta tutti".

Il Direttore de La7 ha bloccato la trasmissione ed il giorno dopo LUTTAZZI è stato licenziato in barba al contratto che gli consentiva piena libertà di satira.
Il giorno dopo Giuliano FERRARA ha affermato che in verità le parole di LUTTAZZI rientravno nel concetto di satira (Giuliano si sa è molto abile n.d.r.), ma una TV deve avere coesione commerciale. Chi usa o spazio di una TV per lavoro, cioè per pagamento di una mercede, deve praticarlo conoscendone i confini, sapendo, come dico da anni (dice FERRARA), che la libertà è relativa (è la stessa tesi che sostiene Benedetto XVI n.d.r.), che i LUTTAZZI sono tecnicamente indipendenti ma sono dipendenti in senso stretto oppure soggetti, se lavoratori autonomi, ad un rapporto coordinato e continuativo che ammette la possibilità contrattuale di essere sciolto da chi investe e paga e ha il problema, non commerciale ma anche commerciale, di tutelare la propria identità di fronte al pubblico ed agli inserzionisti.
Siamo in presenza di un classico esempio di “Qui lo dico e qui lo nego”: secondo FERRARA, LUTTAZZI era tecnicamente indipendente, ma dipendente in senso stretto; e sempre secondo Ferrara La7 ha agito in difesa non di un interesse commerciale, ma anche commerciale.
FERRARA però non dice e non ha detto chi decide quali sono i confini dello spazio acquisito per contratto da colui che è stato assunto, nel nostro caso LUTTAZZI, e quando questo limite viene valicato.
Anzi lo lascia intendere chiaramente, chi decide è l’editore ad libitum perché per lui non esistono né limiti né confini, come nel caso del Papa in Vaticano! Non c’è da meravigliarsi che un cattocomunista, educato alla Frattocchie e perfezionato in seminario, oggi sedicente liberale possa essere convinto di quel che ha scritto. Io però ho qualche dubbio che ci creda! >>.

ICI

<< Parliamo ora dei piccoli fatti di casa nostra. E’ scoppiato un casino perché il comune ha messo nei ruoli l’ICI sulle aree fabbricabili.
Si tratta per lo più di quelle aree che sono state inserite nell’ultima versione del PRG, sulla quale l’Amministrazione uscente ha fatto la campagna elettorale rivincendola.
Molti voti sono andati di nuovo a destra perché molti proprietari erano state favoriti in virtù dell’italico principio “do ut des”.
Quei proprietari pensano di essersi sdebitati col voto, e la cosa ad personam la possiamo anche capire. Ma la comunità che c’entra?
A me sembra più che giusto che chi possiede aree fabbricabili debba pagare una tassa diversa da chi possiede aree agricole. Se uno vende aree fabbricabili ricava somme da capogiro rispetto a quelle per i terreni agricoli.
E allora? Ma da noi il senso civico non c’è, si vedono solo i sacrosanti piccoli interessi. Del resto non frega niente a nessuno. Così oggi se la prendono con lo stesso sindaco che hanno eletto per interesse personale, con la differenza però che, avendo il sindaco asciugate le casse comunali per i noti lavori fatti durante la campagna elettorale, per non farsi dichiarare fallito ha bisogno di riempirle di nuovo. E ci pare giusto che lo faccia con i soldi di coloro che sono stati i più beneficiati dalla campagna elettorale >>.