Venerdì 8 maggio, alle ore 18.00, a Palazzo MARCOTULLI (Via GARIBALDI n°241), inaugurazione di "One Planet", una mostra d’arte contemporanea promossa e coordinata da Studio7.it, a cura di Simone FAPPANNI e Barbara PAVAN, con il patrocinio di Regione Lazio, Provincia di Rieti, Comune di Rieti e CCIAA di Rieti. La rassegna organizzata in occasione delle celebrazioni del bimillenario dell'Imperatore VESPASIANO, affronta e indaga la relazione tra uomo e ambiente attraverso le opere di ventidue artisti: Giugi BASSANI, Chiara BELLONI, Fabrizio BERARDI, Stefano BERGAMO, Daniela CACIAGLI, Stefano CIOFFI, Valentina CRIVELLI, Roland EKSTROM, Massimo FALSACI, Sara FORTE, Eliana FRONTINI, LuBott, Cate MAGGIA, Roberto MARIANI, Federico MAZZA, Claire NELSON, Giuliano PASTORI, Viola Lorenza SAVARESE, Monica SCAFATI, Raffaella SIMONE, Mariarosaria STIGLIANO, Riccardo ZULIANI.

<< La filosofia che sottende il pensiero ecologico - scrive il curatore Simone FAPPANNI, nel testo introduttivo al catalogo della mostra - ha chiarito, in maniera davvero inconfutabile, che la relazione fra l’essere umano e l’ambiente che lo circonda è bidirezionale in senso assoluto: entrambi, infatti, creano una interrelazione che assume caratteri dinamici, entro i quali si può evincere il carattere di un’assoluta plasticità. Ed è proprio da questa constatazione che è possibile ottenere le chiavi d’accesso a un percorso tanto affascinante quanto sfaccettato esemplarmente proposto dalla rassegna One Planet, che coincide con il bimillenario della nascita dell’Imperatore romano Vespasiano, al potere fra il 69 e il 79 a.C., a cui va il merito aver dato corso all’edificazione del Colosseo, inaugurato sotto il regno del figlio Tito .... Risulta alquanto manifesto il fatto che l’arte, e in modo decisamente confortante, quella contemporanea, stia ponendo una notevole attenzione a ciò che accade fra l’uomo e l’ambiente, non mancando di evidenziarne aspetti positivi accanto ad altri, che forse potrebbero risultare in quantità maggiore, che costituiscono problemi aperti e talvolta persino preoccupanti .... Scriveva KANDINSKIJ ne Lo spirituale nell’arte: "Ogni opera d’arte è figlia del suo tempo, e spesso è madre dei nostri sentimenti" >>. Gli artisti invitati hanno attinto dal passato e documentato il presente per immaginare un futuro in cui questo pianeta possa ospitare in un nuovo equilibrio l’uomo e l’ambiente, in cui possano trovare posto la meravigliosa architettura della natura e la bellezza creata dall’uomo, un luogo che accolga tutti gli esseri viventi in uno spazio adeguato per tutti. Questa mostra ci porta ancora una volta a riconsiderare che o ci salviamo tutti o nessuno e che le generazioni future troveranno ciò che avremo loro lasciato. La mostra sarà visitabile fino al 17 maggio, con orario 11-13 / 16-20 / 21-23.

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