Gli eventi sismici hanno colpito severamente gli edifici in cui sono ospitati uffici o organi funzionali dell’Ente Parco. I sopralluoghi effettuati dal personale del Servizio Tecnico Urbanistico Territoriale hanno fornito al momento informazioni più aggiornate e approfondite, sia riguardo alle strutture presenti in Provincia de L'Aquila, sia in quelle dislocate nelle province teramana e pescarese. I danni ammonterebbero complessivamente a circa 800mila Euro, ma è una cifra sicuramente sottostimata, che si riferisce al solo ripristino dello stato preesistente, mentre per quanto riguarda un eventuale adeguamento sismico occorrerà valutare caso per caso. La maggiore perdita riguarda senz’altro il Centro Faunistico di Camarda, sede del Servizio Scientifico dell’Ente Parco, il cui dissesto è tale da non avere ancora consentito il recupero delle attrezzature, dell’importante archivio cartaceo e digitale e le schede di installazione dei programmi GIS. Danni di varia entità riguardano la gran parte dei centri visita e più cospicuamente il complesso turistico di Paladini di Crognaleto che ha subito danni per circa 50mila Euro, il complesso del Ristorante e Foresteria dell’Aquila Reale di Villa Santa Lucia (50mila Euro) e lo stabile che ospita il Museo del Cervo di Fano Adriano (20mila Euro).

Discorso a parte merita il Centro Visite di Santo Stefano di Sessanio, nei locali concessi in comodato d’uso dall’Amministrazione comunale per la realizzazione del Museo del Territorio delle “Terre della Baronia”. Nei giorni precedenti il sisma il Museo era in fase di allestimento e l’inaugurazione era prevista alla metà di maggio. Se la verifica di agibilità, programmata per i prossimi giorni, dovesse dare esito positivo, una volta effettuato il ripristino dei danni, quantificabili in circa 20mila Euro, l’inaugurazione appare come un’ importante opportunità di rilancio per l’intera area protetta. Altro punto nodale dell’emergenza post-terremoto è, per l’importanza storico-archeologica che riveste, il sito della Grotta di Sant’Angelo a Ripe di Civitella. Il museo in grotta non ha subito danni, date le caratteristiche di compattezza della roccia, ma molto critica appare la situazione all’esterno. Il sentiero che conduce alle grotte costeggia infatti la base di un’alta parete rocciosa che già in passato ha presentato fenomeni di instabilità. Gli effetti del sisma hanno innalzato il rischio di distacco di blocchi rocciosi, tanto da indurre il Comune di Civitella del Tronto ad emettere un’ordinanza di interdizione al transito. Urgente, per ripristinare l’accessibilità del sito musealizzato, un intervento di messa in sicurezza del sovrastante versante, mediante disgaggio dei massi pericolanti e consolidamento della superficie rocciosa, per un importo presumibile, in prima approssimazione, di circa 100mila Euro.

Sito ufficiale del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga