<< L’inefficacia del Piano di rientro sanitario sta consolidando la percezione che la maggiorazione regionale dell’IRAP non sia transitoria, come promesso dalla Giunta, ma ormai venga considerata strutturale >>. Questo il giudizio espresso dal Consiglio direttivo di Confindustria Lazio. << Il Piano di rientro, che non ha “aggredito” incisivamente le inefficienze della sanità regionale, sta registrando finora preoccupanti scostamenti fra obiettivi programmati e risultati raggiunti. In sostanza, una lettura dei dati del 2006/2008 dice che la Regione non è riuscita ad avviare un percorso di riduzione del rilevante deficit sanitario che continua, quindi, ad essere una criticità strutturale nonostante le improprie coperture messe a carico delle imprese. Coperture che hanno pesanti impatti sul nostro tessuto economico per il permanere di un inasprimento di carico fiscale sulle imprese che era stato, invece, presentato dall’attuale Giunta come misura assolutamente transitoria. Si tratta di un inasprimento, con significativo effetto di “spiazzamento”, che penalizza la competitività del nostro sistema produttivo rispetto, in primis, alle imprese delle altre Regioni nelle quali vige l’aliquota ordinaria. Maggiorazione di carico IRAP che pesa sulle imprese laziali per almeno 500 milioni di Euro all’anno con connesso prevedibile effetto “cumulato”, in termini di ulteriore abbassamento del profilo di crescita del PIL regionale. La pesantissima crisi in atto impone, oggi, un immediato riallineamento dell’ aliquota IRAP applicata nel Lazio a quella delle altre Regioni >>.

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