<< Pensate come cambiano i tempi .... ora sono gli imprenditori a scendere in piazza per chiedere il rispetto della legge >>. E’ questa la riflessione del Presidente di Coldiretti Rieti, Enzo NESTA, che in queste ore si sta adoperando per non far mancare l’apporto dei produttori di latte della Sabina alla manifestazione intitolata alla “Legalità e trasparenza”. Difendere il rispetto delle regole, della credibilità e della trasparenza del sistema produttivo Made in Italy a garanzia dei redditi degli allevatori onesti e della salute di tutti i cittadini che pagano pesantemente il prezzo dell'illegalità. Parteciperanno in massa con queste motivazioni, insieme ai tanti altri che giungeranno da tutti Italia, i cento allevatori reatini ed in particolare della Sabina che saranno presenti numerosi giovedì 29 novembre alla manifestazione promossa dalla Coldiretti a Brescia. L’iniziativa, che si svolge in occasione dell’incontro in città del Commissario Europeo all’Agricoltura, Mariann FISCHER BOEL, con esponenti di Governo e Regione è volta, in particolare, alla tutela del latte italiano e per chiedere a Unione Europea, Governo e Regioni un forte e dichiarato impegno in tal senso.

<< La piena applicazione della legge n°119/2003 sul controllo delle produzioni di latte in Italia, che diviene anche prerogativa essenziale per qualsiasi anche minima ridiscussione della vigente riforma dell'OCM latte costituisce un insostituibile baluardo per sicurezza alimentare e sul piano economico ed occupazionale, in particolar modo in un territorio come quello reatino legato a produzioni lattiero casearie di particolare pregio, dove il latte di qualità degli allevatori, non solo non viene adeguatamente remunerato, ma è costretto a subire la concorrenza di prodotto di incerta origine. Il nostro primo atto a sostegno della manifestazione di Brescia - ha concluso NESTA - è stato quello di sottoporre al Prefetto S.E. MUSTILLI e al Presidente della Provincia MELILLI un documento sulle ragioni della nostra mobilitazione in difesa del Made in Italy, della sicurezza alimentare e soprattutto in difesa della legalità >>. << L’applicazione nel nostro Paese dell’organizzazione comune di mercato del settore lattiero, basata sulle “quote latte” - viene evidenziato dal Vice Direttore di Coldiretti Rieti, Francesco CIARROTTI - è stata e continua ad essere contraddistinta da gravi comportamenti elusivi degli obblighi derivanti dalla normativa comunitaria e nazionale, anche dopo l’entrata in vigore della legge n°119/2003. In Italia sono operanti 48.000 imprese di allevamento da latte moltissime delle quali, circa 32.000, hanno effettuato contratti di acquisto di quota con notevoli investimenti finanziari per allineare le capacità produttive ai quantitativi di riferimento, altre 15.000 hanno aderito al piano di rateizzazione del debito accumulato. A fronte di questi 47.000 allevatori onesti e rispettosi della legge, ci sono circa 1.200 aziende che hanno scelto di porsi fuori dalla legalità, producendo enormi quantità di latte prescindendo dall’assegnazione delle quote, con gravi conseguenze. La mancata applicazione della legge n°119/2003 - ha sottilineato CIARROTTI - crea una situazione di grave turbamento del mercato dei prodotti lattiero caseari e mette in pericolo l’ordine pubblico anche a causa di notizie fuorvianti e contraddittorie di fonte politica che rischiano di far ritornare nel settore il clima degli anni ’90 >>.

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