Fervono i preparativi per il Natale anche in Valnerina. Il borgo di Monteleone di Spoleto (nella foto, di Rita PECCIA) si appresta a celebrare il suo prodotto principe, il Farro DOP, ed il giorno del Santo Patrono Nicola, con la 7^ edizione della "Mostra Mercato del Farro DOP e dei prodotti tipici della Montagna”, il rituale del "Farro di San Nicola" ed il “Focone della Venuta”, un insieme di religione, sapori, riti e folclore per godere diuno dei Borghi più belli d’Italia. A dare il via ai festeggiamenti, organizzati dall’Amministrazione comunale, nelle giornate del 5 e 6 dicembre, saranno i momenti legati alle tradizioni centenarie: nella vigilia della ricorrenza del Santo patrono, il 5 dicembre ci sarà la distribuzione del Farro benedetto. Il rituale si svolge da tempo immemore per ricordare il miracolo che la tradizione attribuisce a San Nicola di Bari che, passando per Monteleone ed impressionato dalla indigenza dei suoi abitanti, avrebbe consegnato il farro per sfamare i poveri. Il ripetersi di questo singolare rituale ha favorito la continuità della sua coltura a Monteleone, tanto da diventare un tratto caratterizzante di questo territorio. Il Parroco, quindi, nella vigilia di San Nicola, prepara nella canonica della chiesa di San Nicola una minestra di farro che viene cotta in un grande caldaio appeso sul focolare. Il farro viene distribuito a mezzogiorno agli abitanti di Monteleone, a cominciare dai bambini che sono i destinatari privilegiati del rituale.

 

Poi, il 6 dicembre seguiranno le celebrazioni per la festa del Patrono San Nicola con la messa solenne, l’esibizione del Coro Polifonico di Monteleone di Spoleto e la riunione conviviale dei Capi Famiglia, un momento aggregativo in cui il Parroco cenerà con le famiglie di Monteleone di Spoleto. Dal 7 al 9 dicembre entrerà nel vivo la “Mostra Mercato del Farro DOP”, la vetrina umbra, in veste natalizia, dei prodotti certificati DOP, DOC, DOCG ed IGP dell’Umbria e dei prodotti di qualità delle Valnerina, che questo anno sarà allestita nella Piazza di fronte alla Torre dell’Orologio. La Torre dell’Orologio sarà il fulcro delle tante iniziative di musica e spettacolo in programma fino al 9 dicembre e farà da “casa” al presepe. Sotto l’arco, infatti, verrà allestita la Natività e l’antistante prato, a forma di campana naturale, sarà trasformato in Albero di Natale. Il corso del borgo di Monteleone di Spoleto verrà disseminato di grandi fuochi, alimentati dalla legna dei boschi che circondano l’abitato e che daranno ristoro e calore ai visitatori. La manifestazione sarà anche la mostra di arte artigiana "Battiti di Ferro", che vedrà l’esposizione delle opere di due giovani artisti emergenti, Alessandro COSENTINO e Diego VENANZI, che nati dalla fucina di sette generazioni di fabbri, hanno debuttato alla Biennale di Venezia ed in questa occasione presenteranno i loro lavori al Palazzo del Gusto.

Al Palazzo del Gusto sarà possibile partecipare ai laboratori “Il Dolce in una Stanza. Biscotteria per piccoli e grandi pasticcioni”. Davanti al grande camino del Palazzo del Gusto, i bambini, ma anche gli adulti, potranno imparare a preparare i biscotti di Natale fatti con la farina di Farro DOP ricoperti di glasse come vuole la ricetta di “Ildegarda di Bingen" la medichessa benedettina dell’anno 1000, che sosteneva che di biscotti fatti con farina di farro << … i bambini debbono mangiarne pochi, altrimenti diventano troppo furbi >>. Numerose saranno poi le altre attività in programma dai laboratori di cucina in cui si imparerà a cucinare il Farro DOP ed usare la farina di Farro DOP, agli intrattenimenti musicali per le strade con musica natalizia, al teatro, ai trekking in montagna alla scoperta delle miniere di ferro e di lignite di cui il territorio di Monteleone di Spoleto è ricco. Domenica 9 dicembre la “Mostra Mercato del Farro DOP e dei prodotti tipici della Montagna” si chiuderà con il tradizionale“Focone della Venuta”. Gli abitanti e i visitatori potranno ritrovarsi attorno al fuoco benedetto dal Parroco, tra i suoni della Banda ed i canti della Corale, a consumare insieme cibi tradizionali e bevande, per salutare il passaggio, La “Venuta”, della Madonna di Loreto. Monteleone di Spoleto sorge su un poggio che domina la valle del fiume Corno. Circondato dai boschi e dal verde della Valnerina, si differenzia dagli altri borghi di montagna per la sua conformazione e per la tradizione nobiliare. Infatti, il centro cittadino è ricco di palazzi rinascimentali, le pietre raccontano dell’antico castello di Brufa, del baluardo dei Cavalieri di San Giovanni.

Le scritte scolpite nei portali dei conventi e delle chiese raccontano dei pellegrini, dei mercanti e dei condottieri che vi trovarono rifugio. Monteleone di Spoleto è noto per la scoperta archeologica, avvenuta nel 1902, di una pregevolissima opera d’arte greco-italica, la cosiddetta “biga etrusca”, oggi conservata al Metropolitan Museum di New York e consistente in un antico carro da parata in legno di noce, risalente alla metà del VI secolo a.C., completamente rivestito da lamine di bronzo dorato decorate a sbalzo con applicazione di placche in avorio. La biga è una delle ragioni per cui Monteleone di Spoleto e la Mostra Mercato sono definite anche "Carro, Ferro, Farro”. Il Carro è appunto la famosa biga di cui a Monteleone di Spoleto si conserva una copia, il Farro DOP è l’unico certificato DOP d’Europa, un pregiatissimo cereale che cresce e nasce solo nelle terre di Monteleone di Spoleto, il ferro simboleggia la riscoperta delle miniere di ferro nei dintorni del borgo e per i percorsi di archeologia industriale che sono meta di trekking, biker e passeggiate a cavallo. Il farro è uno dei più antichi cereali utilizzati dall'uomo. Esistono varie specie di farro; quella che si coltiva a Monteleone di Spoleto è la più pregiata: il "Triticum dicoccum". La sua qualità consiste nella scarsità di grassi e nella ricchezza di sostanze amidacee. Le particolari caratteristiche fisiche ed organolettiche del Farro DOP di Monteleone di Spoleto e soprattutto la tipica cariosside dal colore ambrato e dalla consistenza vitrea alla frattura, sono da imputare alla combinazione delle condizioni climatiche della zona di produzione ed in particolare ai terreni calcarei sassosi posizionati sopra ai 700 m. s.l.m.