di Roberto PASQUA

<< Con la presente comunicazione quello che mi accingo a fare è delineare lo stato dei luoghi e condurre un’analisi aggiornata in tempo reale della situazione castellucciana. Castelluccio di Norcia rappresenta la frazione del territorio maggiormente colpita dai terribili eventi sismici del 24 agosto e del 30 ottobre. Lo scenario cui ci si trova dinanzi era, come lo è ancora anche oggi, drammatico con la presenza di tanti edifici danneggiati, ingenti quantità di macerie all’interno del borgo (nella foto), un lato intero del paese completamente piegato su se stesso. Vuoi per le pessime condizioni atmosferiche e per il duro inverno, vuoi per le evidenti particolarità del luogo così difficile da raggiungere, si sono di molto allungati i tempi dei lavori, con la conseguenza che i ritardi nell’agire, sia nel prendere decisioni sia nella materiale operatività, hanno fatto sì che fin da subito sono emerse circostanze la cui risoluzione talvolta fin troppo tardi è stata assunta. Quello che di certo non sono qui a negare sono le evidenti criticità che hanno animato la comunità di Castelluccio fino al punto di arrivare alla drastica decisione di voler organizzare dei presidi pacifici di protesta, i quali avrebbero lo sgradito compito di invitare i turisti a non immortalare la Fioritura nelle proprie fotografie per rispetto nei confronti del duro lavoro degli abitanti della frazione, artefici e custodi di quei fiori colorati, che si sentono ripetutamente inascoltati.

 

È evidente che quello lanciato da queste persone è un grido di aiuto da comprendere, loro che hanno modellato e plasmato la propria vita manifestando un aperto amore verso la terra l’ultima cosa che vorrebbero è privare gli altri di poter condividere con loro questo smisurato amore che provano nei loro cuori. In quel documento, inviato a tutte le principali autorità, non bisogna leggere collera e ira, bensì scorgervi le lacrime che hanno versato per arrivare con la loro penna a mettere per iscritto di voler intraprendere un “sabotaggio” a quell’attività cui tanto sono legati che neanche il terremoto potrà mai portargli via. Sono tenaci e forti, da sempre grandi lavoratori, persone speciali prima ancora che ottimi agricoltori. Le problematiche della frazione restano ferme lì: la rimozione delle macerie dentro il paese (che urge e comincia a farsi sentire a distanza di 9 mesi dalla prima scossa e 7 mesi dalla seconda), la questione delle SAE (che quanto prima deve essere definita) e l’area da attrezzare per l’accoglienza di residenti e non, campeggiatori e turisti.

Ciononostante sono veramente molto contento della fase di collaborazione avviatasi su tutte queste attività da portare avanti. Infatti, dopo le precedenti discussioni e proteste della comunità, le prime risposte si sono fatte sentire. Nell’immediato si è risolto il delicato problema della semina e questo grazie al prezioso contributo della Presidente della Regione Catiuscia MARINI, la quale in prima persona si è assunta la responsabilità di far salire nell’Altopiano gli agricoltori in collaborazione con la Protezione Civile e l’Anas. Ora, giorno dopo giorno con una produttiva cooperazione fattiva si sta progettando la realizzazione di un villaggio turistico, in fase di attuazione ed esecuzione in termini di struttura e dimensionamento, sulla base di un progetto condiviso con la frazione e portato avanti ora dopo ora quotidianamente con i progettisti e l’ufficio speciale apposito per la ricostruzione. Proprio in ciò è molto significativo l’apporto del vicepresidente della Regione Umbria PAPARELLI,i sia per quanto riguarda il villaggio ma soprattutto anche per la tensostruttura che dovrà essere realizzata a Castelluccio.

Tale tensostruttura darà ospitalità ai turisti che verranno a visitare la fioritura e sarà gestita in collaborazione da tutti i ristoratori della frazione. Da ultimo, ma non per questo di minor rilevanza, con il prezioso sostengo e aiuto della Regione Umbria, del Comune di Norcia e della Comunanza stessa di Castelluccio, ci si sta occupando della problematica relativa alla parte idrica, con l’obiettivo di potenziare gli acquedotti e ricostruire le fonti e le prese d’acqua andate perdute e disperse con il terremoto. È evidente lo stretto legame di relazioni che sono state intraprese per far fronte alle criticità che si devono affrontare e questo avviene grazie all’assistenza e alla cooperazione e impegno delle amministrazioni pubbliche; inoltre, i risultati di questa collaborazione stanno dando i loro frutti. Infatti gli stessi operatori economici di Castelluccio stanno condividendo il progetto per la dislocazione delle attività ricettive in un clima di stretto concorso di forze e di energie.

In conclusione quindi le criticità ci sono, sono state esternate e precisate, ma quello creatosi con gli enti pubblici è lo spirito giusto per affrontarle e risolverle nel migliore dei modi in un rapporto di stretta collaborazione e di apporto reciproco. È questa la strada giusta da seguire per tornare finalmente a vedere Castelluccio rialzarsi e dominare nei cieli >>.