Sullo sfondo della messa che il Vescovo di Rieti celebrerà il prossimo Primo Maggio ad Amatrice, ci saranno anche le aziende messe in ginocchio dal sisma e il lavoro perso a causa del terremoto. Una situazione che non è circoscritta solo all’area dei Monti della Laga, ma che va ad aggravare una condizione del lavoro già precaria in tutto il territorio diocesano. Organizzata dall’Ufficio diocesano per i Problemi Sociali e Lavoro, la celebrazione vuole essere anche un momento di riflessione sulle tante questioni insolute che gravano sul sistema produttivo, come la disoccupazione giovanile e il reintegro della forza lavoro matura uscita dal ciclo produttivo a causa della crisi, la discriminazione del lavoro femminile, lo sfruttamento degli immigrati, la crisi del commercio nei centri storici, il regime fiscale poco favorevole agli investimenti. Temi che vedono i sindacati, le associazioni datoriali e le forze dell’agricoltura e dell’artigianato invitate a portare un contributo positivo, guardando alla ricostruzione dei borghi terremotati come metafora di una più profonda costruzione di coesione sociale e di speranza per tutti.

 

<< La dottrina sociale della Chiesa - ha dichiarato Don Valerio SHANGO, Direttore dell'Ufficio diocesano per i Problemi Sociali e Lavoro - mette sempre la persona e il bene comune al centro di ogni discorso sull’economia e il lavoro. Vale anche per il nostro contesto e, in particolare, per la necessaria ricostruzione delle zone terremotate, che richiede criteri di celerità, ma anche di legalità, perché sia la persona umana, e non altri interessi, al centro dello sforzo >>. Il programma della giornata prevede il ritrovo dei partecipanti ad Amatrice, alle ore 10.00, seguito alle ore 10.15 dagli interventi dei rappresentanti di CGIL, CISL e UIL, e di quelli dei comparti dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio e dell’industria. Dopo le conclusioni dei sindaci di Accumoli e Amatrice, il Vescovo POMPILI presiederà la celebrazione eucaristica.