Per la città di Amatrice sarebbe stato il 50° anniversario della sua Pasta all’Amatriciana, un grande traguardo per il territorio reatino e per una delle ricette più gustose ed apprezzate al mondo tra i primi piatti. Dal giorno del terremoto ad oggi la grande catena della solidarietà si è mossa e attivata con numerose iniziative, alcune delle quali destinate a diventare vero e proprio simbolo di unione e fratellanza; il Festival de “I Primi d’Italia”, da ben diciotto anni impegnato nella celebrazione dei primi piatti della tradizione nazionale, non poteva certo disinteressarsi dal disastro che ha devastato Amatrice e colpito profondamente tutti i suoi abitanti. Inoltre, visto il bellissimo rapporto creatosi tra la città e il Festival, nelle passate edizioni de “I Primi d’Italia”, fortemente voluto da Aldo AMONI, Presidente della società organizzatrice Epta Eventi - Confcommercio Perugia, presso il Rione del Cassero sarà presente il Villaggio di Amatrice, il cui incasso totale sarà devoluto dal Festival alla città di Amatrice e ai suoi abitanti.

 

Dunque, per quattro giorni, dal 29 settembre al 2 ottobre, presso il Villaggio di Amatrice sarà degustabile l’autentica Amatriciana al costo di 10,00 euro; un piatto per la solidarietà, un buon mangiare che farà bene a tanti. << E' davvero il minimo che un Festival come il nostro, legato ai primi piatti della tradizione italiana, possa fare per la cittadina laziale e per i suoi abitanti - ha dichiarato AMONI. Siamo vicini agli abitanti di Amatrice, Accumoli, Arquata, Pescara del Tronto e delle altre zone colpite dal sisma e ci siamo uniti, a nostro modo, a questo nobile progetto solidale; un’amatriciana per aiutare Amatrice, sedersi a tavola per sostenere la ricostruzione, un piccolo gesto personale che, se condiviso, può diventare un grande aiuto >>.

A “I Primi d’Italia” sarà servita tanta solidarietà. Infatti, alcuni Chef protagonisti dell’edizione 2016, come i F.lli SERVA de “La Trota” di Rivodutri (RI), sono stati svincolati dalla kermesse per poter essere presenti, vicini e di aiuto ai loro abitanti e con il Villaggio di Amatrice, dove si spera di poter raccogliere in quattro giorni e donare quanto più possibile, un concreto e tangibile gesto di vicinanza e solidarietà, il nostro più sentito contributo a uno dei piatti più noti e rappresentativi della cultura del Belpaese in Italia e all’estero.