di Gianfranco PARIS

Lo scorso venerdì pomeriggio, grazie a MEP Radio, ho avuto modo di ascoltare l’intera seduta dell’Assemblea dei Sindaci (nella foto), aperta anche agli avvocati del circondario, indetta dal Presidente della “non” Provincia di Rieti RINALDI, tanto reclamizzata dallo stesso RINALDI e da tutti coloro che hanno digerito assai malamente le iniziative prese da alcuni cittadini da quando si è diffusa la notizia dell'imminente varo delle macroregioni, in supplenza di dibattito nella classe politica stessa. Per verità si è trattato non di una assemblea, ma di una riunione di maggiorenti del centro sinistra di osservanza melilliana, messa in scena allo scopo di arginare ogni possibile diaspora di tutti coloro che debbono la carriera politica al benestare del Deputato in carica eletto nelle liste del PD MELILLI, il grande vassallo sabino di RENZI. C’erano il Consigliere regionale MITOLO, eletto nel listino del Presidente della Regione Lazio, l’Assessore regionale del Lazio REFRIGERI, eletti entrambi per grazia ricevuta ed entrambi valvassori tributari di MELILLI. Erano inoltre presenti 37 sindaci sui 72 di tutti i comuni della ex Provincia di Rieti, il 50% del totale per l’esattezza, tutti di osservanza melilliana o comunque in qualche modo a lui debitori di rielezione, cioè tutti valvassini al servizio dei valvassori prima e del gran vassallo poi.

 

Nessun presente di quella che fu la destra che dette vita ad un secondo ventennio nel Comune di Rieti dal 1994 al 2012, nessuno di loro sembra interessato a quel che sta accadendo alla Sabina, il solo CICCHETTI sembra ancora vivo e vegeto, ma a lui interessano solo le prossime elezioni comunali per un terzo mandato. Alla riunione era stato invitato anche il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Rieti perché in questi giorni si è scatenata bagarre su una presunta tentata OPA della presidente della Giunta regionale Umbra tesa ad annettere il territorio della circoscrizione del Tribunale di Rieti al distretto di Corte d’Appello di Perugia. Per dovere di cronaca è necessario riferire che i lavori si sono svolti secondo il seguente ordine: per primo ha introdotto il Presidente RINALDI, ha poi parlato il Presidente dell’Ordine forense reatino Avv. Luca CONTI, subito dopo l’Avv. Pietro CAROTTI, ex Deputato che si occupò a suo tempo del tentativo di allargare il territorio della circoscrizione del Tribunale di Rieti verso la Sabina romana, solo molto parzialmente riuscito; dopo CAROTTI ha avuto la parola il grande vassallo che ha difeso strenuamente l’unità territoriale della ex Provincia che non c’è più ed ha sostenuto che il nostro destino è legato a Roma Capitale; subito dopo RINALDI ha letto un documento preparato nelle segrete stanze del PD melilliano e, dopo aver dichiarato che solo successivamente avrebbe aperto una discussione, lo ha posto in votazione. Prima si approva e poi si discute!?!? Un metodo che non si pratica più nemmeno nei paesi ancora pseudo comunisti. Un tempo si soleva salvare almeno la faccia, ora nemmeno quella. Il bandone ha coperto ogni possibile pudore.

A questo punto i valvassini hanno tutti alzato la mano nel più perfetto stile renziano senza nulla eccepire. Subito dopo la votazione, tutti gli avvocati presenti se la sono squagliata, a ciascuno qui da noi interessano soli i fatti propri. Prima ancora della discussione, la parola è stata concessa all’Assessore regionale ai Trasporti e alle Infrastrutture REFRIGERI, come noto ex Sindaco di Poggio Mirteto. La promessa era che REFRIGERI avrebbe illustrato la proposta di legge regionale necessaria per l’applicazione della legge DEL RIO per dare ai comuni una nuova struttura operativa. REFRIGERI ha confessato apertamente che allo stato non c’è alcuna proposta concreta, ci sono dei pour parler che ipotizzano una operatività che avrà come punto di riferimento l’Area Vasta, una nuova parola magica  che sostituirà le Province e che dovrebbe funzionare con servizi da affidare a più comuni che dovrebbero associarsi a seconda dei servizi necessari al loro territorio. Ma con quali ambiti, con quali mezzi e soprattutto con quale assistenza dell’ente Regione, l’Assessore alle Infrastrutture regionali non ha detto. Intanto però la Regione ha trasferito la maggior parte dei  funzionari della Provincia a cui erano affidati i servizi più importanti in uffici periferici regionali senza compiti specifici, ma con il risultato che si sono visti aumentare gli stipendi del 20%. Immaginatevi che succederà se gli italiani bocceranno il referendum confermativo della legge di modifica costituzionale riportando in vita le Province!?!? REFRIGERI, per rispondere a tutti i sindaci che in questi ultimi tempi hanno inoltrato e  inoltrano continue lamentele relative al degrado delle ex strade provinciali, ha detto che le strade sono state tutte affidate ad un ente che si chiama Astral che per quanto ci riguarda  dovrebbe operare durante l’estate prossima (periodo nel quale le strade provinciali saranno più trafficate, con grave disagio dei potenziali turisti).

Ha poi concluso affermando che dobbiamo rimboccarci le maniche, darci da fare con attività industriali nel settore dell’acqua e dei rifiuti. Che cosa voleva dire francamente non lo abbiamo capito. Pensandoci bene viene spontaneo pensare che l’acqua, nota ricchezza della Sabina fin dai tempi di Vespasiano, oggi è sfruttata interamente dalla ACEA alla faccia nostra senza che REFRIGERI, MELILLI, MITOLO ecc. facciano un gran che?!?! Per quanto riguarda i rifiuti, ci sfiora il cattivo pensiero che costoro sostengono che la Sabina debba rimanere nell’Area metropolitana di Roma per realizzarci depositi di monnezza romana e inceneritori. Veramente un bel programma per il nostro futuro!!! Il secondo grande problema, non discusso anche questo ma approvato nel documento votato dopo la lettura e prima della apertura della discussione, riguarda la sorte del Tribunale di Rieti. Come noto il Ministro della Giustizia si sta impegnando  sulla riforma delle circoscrizioni giudiziarie. Qualche anno fa il Tribunale di Rieti si salvò solo perché era capoluogo di Provincia non avendo il numero di abitanti necessari per giustificarne l’esistenza. L’Avv. CONTI, a nome degli avvocati, ma sarebbe più preciso dire a nome del Consiglio dell’Ordine perché ad oggi non risulta che l’argomento sia stato discusso ampiamente all’interno del Foro reatino, ha sostenuto che per salvarlo è necessario chiedere al ministro di allargare il suo territorio verso la sabina romana, cioè includendo i comuni di Monterotondo, Mentana, Palombara ecc. L’idea non sarebbe peregrina, ha una sua logica soprattutto se riferita ai settanta anni di vita della Provincia di Rieti. Ma oggi la Provincia di Rieti non esiste più. Si marcia verso le macroregioni e l’area metropolitana di Roma. Dove finirà Rieti? Se il Governo approverà la riforma di cui alla delega prima della istituzione delle nuove regioni, dovrà tener conto dell’oggetto misterioso delle Aree Vaste.

Riuscirà il nostro grande vassallo ad imporre questa soluzione ai vassalli delle zone limitrofe dell’area oggi ancora laziale, quando il Lazio con le macroregioni sparirà? Io penso che gli avvocati reatini dovrebbero riflettere meglio su questa ipotesi perché non possono dare per scontata la soluzione dello allagamento verso Roma. Una subordinata ci starebbe bene, come spesso accade nelle cause così e così. Allora perché non aprono un dibattito sull’argomento anche con i colleghi dell’Umbria che a loro volta vertono in analoghe difficoltà per mantenere il loro distretto di Corte d’Appello, come suggerisce l’ex Senatore di Spoleto, Avv. BENEDETTI VALENTINI, già membro della Commissione di Giustizia? La cautela non è mai troppa. Di fregature fino ad oggi Rieti ne ha prese tante, pararsi le chiappe sarebbe una mossa di utile opportunità. Non dare mai per scontato nemmeno quello che sembra ovvio, figurarsi in politica quando si combatte con armi deboli e contro gente più forte di noi.