di Gianfranco PARIS

Ho letto sul comunicato di Rieti Virtuosa pubblicato in calce a questa nota, un fatto incredibile che la dice lunga sul “grado di degrado” al quale è arrivata la politica reatina. Sembra quasi uno scherzo di cattivo gusto diffuso per calunniare quel poco che c'è rimasto del personale politico e dintorni, ma così non è. Tutti sappiamo che le province sono state abolite per legge. Ma tutti sappiamo anche che quella legge per essere veramente operativa deve passare al vaglio di un referendum che si dovrà fare entro il 2016. Buon senso amministrativo vorrebbe che, finché non sarà esecutiva, si faccia funzionare a pieno regime, anche perché essa espleta ancora funzioni molto importanti per la popolazione che la Regione Lazio non ha trasferite ad altri enti, mentre ciò è accaduto nella maggior parte delle Province italiane.

 

A Rieti invece RINALDI, REFRIGERI, MITOLO e ovviamente MELILLI che li coordina, tutti d'accordo, pur mancando il trasferimento delle competenze, hanno privato la Provincia di Rieti (nella foto, la sede di Palazzo d’oltre Velino) di tre dirigenti e diversi funzionari che sono stati trasferiti anzitempo in uffici regionali. La provincia è stata da sempre la fucina per la sistemazione di tutti i funzionari di partito e agit prop della DC, del PSI e del PCI e dei loro successori odierni, che durante le campagne elettorali diventavano fedeli galoppini elettorali. Funzionari che con il tempo e con delibere apposite, alcuni assunti per esautorare gli impiegati vincitori di concorso che non si sarebbero “prestati”, sono arrivati a percepire stipendi da piccoli nababbi. Alcuni addirittura introdotti in carriera politica diretta per ragioni di fedeltà.

Nel comunicato di Rieti Virtuosa si dice che tre funzionari in carica fino a ieri, ora sono stati  trasferiti con la massima rapidità negli uffici regionali, senza che tra l'altro sappiano che tipo di lavoro vanno a fare, e che per legge percepiranno il 20% di stipendio in più. Se un imprenditore o un cittadino oggi avesse bisogno di uno dei servizi di cui costoro si occupavano, non c'è il responsabile di settore con il potere di firma, e ciò fino a quando? Certo fino a quando i servizi non saranno trasferiti ad altri enti, cosa che la Regione non ha ancora fatto. E cosa avverrà se gli elettori, come è probabile, bocceranno la riforma con il referendum? Ciò avviene mentre il presidente della Giunta regionale lo si vede apparire da una passerella all'altra da qualche mese in Sabina per inaugurare lavori che per farli giungere a termine sono stati necessari decenni e mentre tutti insieme si oppongono “ferocemente” all'idea di trasferire il territorio della Provincia in Umbria per poi entrare a far parte della costituenda macroregione dell'Italia centrale in sede di riassetto della rete degli enti locali italiani!

Tutti questi sostengono che dobbiamo essere uniti nella cosiddetta “area vasta” che nessuno sa che cosa sarà e di che cosa si occuperà, e non chiedere di andare in Umbria. Ma per fare che? Per mantenere i loro privilegi e quelli dei loro fedeli servitori? E basta così. Il resto leggetelo qui sotto nel comunicato di Rieti Virtuosa.

<< Si sbracciano per la Provincia, mentre svuotano la Provincia. L’Amministrazione applica la modifica Costituzionale anzi-tempo: chi si occuperà di strade, scuole e ambiente? Strade e scuole abbandonate, impatti ambientali che mettono a rischio la vita e la salute delle persone, imprese a rischio chiusura. E’ questo il quadro catastrofico in cui rischia di trovarsi il nostro territorio provinciale per tramite del riordino istituzionale delle Province attuato con Deliberazione 23 febbraio 2016, n°56 dalla Regione Lazio (BURL n°8 del 03/03/2016), in ottemperanza alla Legge DELRIO. Infatti, nonostante questa Deliberazione dovesse attuare unicamente la ricollocazione nelle strutture regionali dei dipendenti provinciali “in soprannumero” e che svolgevano “funzioni non fondamentali”, per quanto riguarda Rieti vengono assegnati alle strutture regionali ben tre Dirigenti e diversi funzionari che svolgevano “funzioni fondamentali” (Ambiente, Scuola e Viabilità) costituzionalmente demandate alla Provincia.

Preoccupante è anche che tutto ciò sembrerebbe sia stato studiato a tavolino, visto che nelle altre Regioni il riordino è avvenuto molto prima della fine del 2015. E non può essere un caso che dei 9 Dirigenti ricollocati in mobilità dalle cinque Province nelle strutture della Regione, ben 5 appartengano alla Provincia di Rieti; così, mentre nelle altre quattro Province del Lazio le funzioni fondamentali rimangono presidiate, a Rieti risultano tutte scoperte. E che tutto questo avvenga non appena il sabino REFRIGERI diventa assessore agli Enti Locali. Né si può considerare questo un “incidente”, se si considera che da tempo dirigenti assegnati a queste funzioni fondamentali, vengono invece impegnati in ATO3, una delle “scatole vuote” Provinciali cui la politica provinciale sembra essersi dedicata. 

La situazione è quindi gravissima e ci sembra ci siano gli estremi per interruzione di pubblico servizio: non c’è personale sufficiente a garantire la manutenzione di strade e scuole (lo sgombero della neve e le cadute di intonaco sono le più evidenti delle criticità emerse), e se un’impresa si dovesse recare all’Ufficio Ambiente della Provincia per richiedere un’autorizzazione non troverebbe nessuno, con il rischio di non poter più operare. Quindi, la classe politica provinciale, mentre in risposta alla iniziativa di Rieti Virtuosa per l’aggregazione del nostro territorio all’Umbria proclama come priorità il mantenere a tutti i costi unito il territorio provinciale, nel frattempo essa stessa si adopera per smantellare le funzioni della Provincia di Rieti con sette mesi di anticipo rispetto al referendum di ottobre sulla riforma Costituzionale (che non è detto che passi) >>-