Al termine del 2015 le start-up innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio erano 5.143, in aumento di 439 unità rispetto alla fine di settembre (+9,3%). Rappresentavano lo 0,33% dell’universo delle società di capitali italiane (a fine settembre il rapporto era pari allo 0,31%). Per quanto riguarda il nostro territorio le start-up innovative registrate sono 6, di cui 4 con sede a Rieti, una a Vacone e una a Fara in Sabina, appartenenti ai settori: produzione di software (2), ricerca scientifica (1), industria/artigianato (3) con particolare riferimento alle costruzioni ed alla stampa e riproduzione. Queste e altre evidenze numeriche sono contenute nel quinto numero del report strutturale curato da Infocamere relativo al quarto trimestre del 2015 e pubblicato sul sito startup.registroimprese.it oltre che sul sito camerale www.ri.camcom.it, nella sezione “Studi e pubblicazioni”: il report presenta un’ampia gamma di informazioni relative alla distribuzione settoriale e geografica delle start-up innovative, al valore complessivo e medio della produzione e del capitale sociale, alla redditività e alle presenze giovanili, femminili ed estere nella compagine societaria.

 

<< Questi risultati sono anche frutto dell’impegno del Sistema camerale, in simbiosi con le associazioni di categoria, nella promozione della nascita di nuove imprese - ha dichiarato Vincenzo REGNINI, Presidente della Camera di Commercio di Rieti. A questo proposito ricordiamo il progetto SIRNI - Servizi Integrati Reali per la Nuova Imprenditorialità, di cui l’Ente camerale reatino è capofila ed il cui bando, che punta allo sviluppo dei servizi di sostegno alla creazione ed allo start-up di nuove imprese, è in scadenza il prossimo 19 febbraio >>. Complessivamente, le start-up innovative iscritte al 31 dicembre 2015 hanno registrato una produzione pari a poco più di 340 milioni di euro nell’anno precedente (valore calcolato sulle 2.860 imprese per le quali si dispone dei bilanci sull’esercizio 2014). Elevato risulta il grado di immobilizzazione sull’attivo patrimoniale: il rapporto è pari al 30,5% (quasi dieci volte maggiore rispetto al rapporto medio delle società di capitali, 3,4%).

Sempre con riferimento al 2014, prevale la quota percentuale di start-up innovative che registra una perdita: 56,7% contro la restante quota (43,3%) che segnala un utile di esercizio. Limitatamente alle imprese in utile, le start-up generano, invece, più valore aggiunto rispetto alle società di capitali (34 centesimi contro 21). Al 31 dicembre 2015, le start-up innovative coinvolgevano 19.957 soci, 1.280 in più rispetto a fine settembre; i dipendenti erano invece 5.351 al 30 settembre 2015, in aumento di 460 unità rispetto a fine giugno. La Lombardia è la Regione che ospita il numero maggiore di start-up innovative: 1.122, pari al 21,8% del totale. Seguono l’Emilia-Romagna con 578 (11,2%), il Lazio 501 (9,7%), il Veneto 384 (7,5%) e il Piemonte 357 (6,9%). Il Trentino-Alto Adige è la Regione con la più elevata incidenza di startup in rapporto alle società di capitali con 95 start-up ogni 10mila società di capitali. Seguono le Marche con 63, il Friuli Venezia Giulia con 58, l’Emilia-Romagna con 53.