Dal nostro inviato:

Inizia con una bella sorpresa l’ultima giornata a Santiago de Compostela per la delegazione reatina in visita al Cammino di San Giacomo, con l’obiettivo di scoprire i segreti del turismo spirituale. Arriva da “El Correo Galleco”, quotidiano galiziano allegato a “El Mundo”, il maggiore giornale spagnolo. Pagina 27: nella foto al centro non c’è il premier spagnolo Zapatero, né tantomeno Re Juan Carlos. Alla ribalta ci sono i nostri, ritratti davanti all’altare della Cattedrale di Santiago. A guidare la delegazione il Presidente della Provincia Melilli e l’Assessore comunale Lidia Nobili, circondati dai sindaci della Sabina, sia reatina (c’è Contigliano, Greccio, Belmonte, Torricella, Montenero, Poggio San Lorenzo, Frasso Sabino, Poggio Moiano e Toffia) che romana (presenti Nerola e Palombara) oltre che dal GAL della Provincia e dalla "Rieti Turismo". Ci sono proprio tutti, immortalati dai fotografi al termine della funzione di venerdì mattina, celebrata dall’Arcivescovo della Galizia. Ma non basta: c’è anche un servizio a piena pagina, con tanto di “virgolettato” del Presidente Melilli. Tutti a comprare il giornale allora, prima di ascoltare la “lezione” di Carmen Furelos, vice-presidentessa del “Camminos de Europa”, associazione che in meno di 20 anni ha saputo dare un impulso decisivo allo sviluppo del cammino di San Giacomo, e che oggi sogna il collegamento con la Via Francigena, della quale nel territorio reatino sorgono gli ultimi chilometri: << Fino al 1987 il Cammino era molto improvvisato. Poi c’abbiamo messo le mani, abbiamo cominciato a costruire alloggi per l’ospitalità e ad organizzare il percorso. Ecco, prima organizzare, poi promuovere - questa la ricetta di Carmen - e credo che Rieti di potenzialità ne abbia anche più di noi >>. I nostri ascoltano, studiano: << Dovete creare un centro informativo e sfruttare a pieno i finanziamenti a disposizione >>, conclude Carmen. Poi comincia il cammino. A piedi? Ma no, con l’auto: 80 km percorrendo al contrario parte del “Cammino Francese”. Sulla strada, incorniciata dagli eucalipti galiziani e dai casali rurali ristrutturati, i pellegrini camminano sotto al sole, attrezzatura in spalla e tanta, tanta forza di volontà. Si arriva a Pontemarin, mille abitanti: in agosto 35 mila pellegrini, in tutto 14 ostelli adibiti ad ospitarli. Qui lo sanno bene che i cammini religiosi possono essere una grande risorsa di un territorio. Adesso lo deve capire Rieti, che in tre giorni ha visto cosa c’è da fare. Il viaggio a Santiago di fatto finisce qui, e a sentire l’entusiasmo della delegazione sembra abbia colto nel segno. Ora bisogna lavorare, tutti uniti verso un unico scopo: non sprecare una grande occasione turistica come il Cammino di Francesco e la Via Francigena. Santiago, adiòs ....

Nella foto la Cattedrale di Santiago de Compostela