Prosegue l’opera di valorizzazione del patrimonio storico immobiliare da parte dell’Amministrazione comunale di Salisano. Dopo aver acquistato e ristrutturato l’antico Palazzo GALLONI, ricavandone dieci appartamenti destinati all’edilizia economica popolare, il nobiliare Palazzo NOVELLI ed il seicentesco Palazzo ANDERSON, adibito dal 1994 a Casa Comunale di Riposo per Anziani, l’Amministrazione ha ottenuto dalla Regione Lazio un contributo a fondo perduto di 528.000,00 euro per i lavori, attualmente in corso, dell’ampliamento della casa di riposo. In questa ottica si inserisce il progetto dell’Amministrazione di recupero e restauro dei manufatti costituenti l’antico fontanile di epoca medievale denominato “Fonte del Pozzo” e dell’area degradata di pertinenza e di accesso allo stesso. Il progetto è stato accolto favorevolmente dalla Regione Lazio, che ha concesso un finanziamento di Euro 40.000,00 secondo le modalità previste dalla DGR n°582 del 02/09/2014 con cui è stato approvato il programma regionale “Sulle tracce del passato … per rivivere il presente”.

Le opere previste nel progetto consistono nel ripristino e nella bonifica dell’area di pertinenza e di accesso alla fontana, nel restauro delle murature verticali e delle vasche, nel ripristino dei canali di adduzione e di scarico delle acque, nella realizzazione di un’illuminazione artistica e nella fornitura e posa in opera di segnaletica e di opere di arredo urbano. La Fontana del Pozzo, denominata in gergo locale Fonte Puzzu, è stata realizzata tra il XII ed il XIII secolo per l’utilizzo ed il prelievo dell’acqua ad uso umano come riportato in numerosi testi conservati presso l’archivio storico comunale di Salisano. È alimentata da un condotto di epoca romana, alto circa 1,40 metri e largo 50 cm. con la volta a cappuccina e completamente rivestito di malta idraulica. Il cunicolo, esplorato dal Gruppo Speleo-Archeologico Vespertilio (nella foto), è lungo circa 15 metri e si interrompe in prossimità di un pozzo ostruito dall’alto. Proprio da questo pozzo, oggi non più visibile, sembra derivare il nome della fontana stessa. << Si hanno notizie di alcuni restauri della fontana a partire già dal 1597 ad opera di un certo Antonio LOMBARDO che venne pagato con 10 scudi di argento - ha dichiarato Cristiano RANIERI, Archeologo e Assessore del Comune di Salisano - alcuni tratti dell’acquedotto si caratterizzano infatti per la presenza di rifacimenti avvenuti in epoche diverse >>. Le pareti del cunicolo sono realizzate in muratura con blocchetti di calcare irregolari, messi in opera con malta abbondante e rivestite di cocciopesto. << Grazie a questo finanziamento - ha dichiarato il Sindaco Luciano NERI - si potrà restituire alla popolazione di Salisano una monumento importante che fa parte della storia del nostro paese. L’Amministrazione salisanese è da sempre impegnata nella valorizzazione e nella tutela del patrimonio storico, perché riscoprire il passato significa porre le basi culturali per il nostro futuro >>.