Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota della Lista Due Mondi, in appoggio del candidato Sindaco a Giampaolo EMILI (nella foto):

<< La salvaguardia dello storico Circolo Tennis, la costruzione di una cittadella dello sport in altra area di Spoleto, un no secco allo sgombero dei siti da un giorno all’altro, questo è quanto chiede il candidato Sindaco, Giampaolo EMILI. Infatti, il Comune di Spoleto, nella sua opera di tutela e salvaguardia del territorio, ha consegnato ai responsabili del bocciodromo, del circolo tennis e della pista del ruzzolone, dei verbali di sopralluogo firmati da tutti gli enti interessati (Demanio, Regione, Provincia) che attestano l’illegittimità delle strutture, per il rischio idrogeologico connesso alla vicinanza dall’alveo dei fiumi Tessino e Marroggia. Ciò nonostante esista da tempo un apposito piano di evacuazione in 15 minuti, che impegna, tra l’altro, le società a tenere chiuse le strutture in caso di segnalazione di pericolo da parte della Protezione Civile.

Non vi è quindi un rischio immediato. Inoltre, una parte del bocciodromo è in regola, quindi rimarrebbe comunque in funzione. “Occorre vagliare tutte le possibilità per conferire una giusta e meritata deroga, perché le amministrazioni pubbliche devono anche avere il coraggio di compiere azioni a tutela della collettività - egli afferma. Se necessario coinvolgendo gli altri Enti locali, i privati, le Federazioni Sportive ed il CONI. E, auspicabilmente, con l’appoggio dei cittadini, che devono mobilitarsi perché quelle di Montarello sono strutture utilissime dal punto di vista sociale. Non si può dire abbattete! senza aver trovato soluzioni alternative. Si deve prima progettare e costruire una cittadella dello sport in altra zona di Spoleto. Oppure studiare la modifica degli argini, ma certamente vanno sospesi sgomberi e abbattimenti”. Questa è una delle tante battaglie che si appresta a combattere il candidato Sindaco Giampaolo EMILI. La bocciofila (con annessa scuola di ballo), il circolo tennis e la pista di ruzzolone sono diventati, negli anni, un punto di riferimento insostituibile, sociale oltre che sportivo, per migliaia di spoletini di tutte le età. D’altro canto solo chi ha qualche primavera in più sulle spalle ricorda una sola esondazione del torrente Marroggia negli anni ’50: per tutto l’anno, infatti, l’alveo del torrente è sempre, o quasi, a secco. E da allora di acqua sotto i ponti ne è passata … >>.