<< Come un nuovo Francesco, il Papa ha attraversato la città di Assisi e tutti i luoghi del Santo abbracciando nel dolore degli altri il proprio dolore e innalzando nei sorrisi degli altri la sua stessa speranza di poter mitigare e vincere la miseria umana. Un messaggio concreto e diretto che deve spingere tutti noi, ad ogni livello istituzionale, a fare di più per chi soffre o si trova in difficoltà >>. Questa la dichiarazione del Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio GUASTICCHI (nella foto), al termine della lunga ed intensa giornata che il Santo Padre ha trascorso ad Assisi. << La prima sofferenza con cui si è voluto incontrare è stata quella che con tanto amore viene curata all’Istituto Serafico. Nella Chiesa, in cui risuonavano le manifestazioni d’affetto dei ragazzi ospiti dell’Istituto - ha proseguito il Presidente - Papa Francesco ha esteso un abbraccio così ampio e forte che tutti i presenti, indipendentemente dal loro stato e dalla loro condizione fisica,vi si sono sentiti coinvolti, stretti in un concetto di dignità umana che non può non rimandare alla fede nell’istanza superiore, creatrice.

Un momento tanto alto, un messaggio tanto spontaneo da parte del Santo Padre, hanno fatto riflettere a lungo sul dovere e la necessità di adottare, in ogni atto della nostra vita quotidiana, nelle stesse istituzioni di cui si ha la responsabilità, l’identica volontà di agire con serenità e comprensione, con rigore morale e abnegazione assoluta verso quanti dimostrano di avere un problema da esporre, un affanno da sollevare. Ad ogni tappa della giornata che ha vissuto con la città di Assisi e con le gente convenuta da ogni dove per poterne gustare il largo gesto delle braccia e la luminosità dello sguardo, Papa Francesco ha portato con sé la croce della disperata denuncia del male, soprattutto pensando a quanto accaduto nel mare di Lampedusa, e l’annuncio di un impegno che, nel nome di San Francesco e della sua incondizionate fede nel Vangelo, può portare tutti, nel mondo, a vivere in condizioni di autentico rispetto dell’umanità. A insegnamenti così profondi, dati con tanta semplicità e infinito rispetto della separazione tra la sfera civile e quella religiosa - ha concluso GUASTICCHI - non si può che rispondere con la massima assunzione di responsabilità nei confronti delle istituzioni che ognuno di noi, in Umbria, rappresenta, cercando, cioè, di vedere dietro di esse la gente in viva ricerca di una parola chiarificatrice, di un sorriso e di un abbraccio oltre lo stesso impegno amministrativo. Con queste parole ho salutato il Santo Padre alla sua partenza da Rivotorto, lasciandogli il piccolo, grande segno di affetto e di dedizione della nostra comunità verso di Lui, rappresentato dalla riproduzione in pictografia dell’immagine di San Francesco di Cimabue realizzata dal maestro Stefano LAZZARI >>.