<< Benedetto colui che viene nel nome del Signore >>. Con le parole del Vangelo salutiamo Papa Francesco pellegrino ad Assisi. Noi, Vescovi della Regione, siamo lieti e riconoscenti perché il Pontefice compie ad Assisi una visita da tutti tanto desiderata. Lo accogliamo nella fede, come maestro, padre, guida e principio di unità nella Chiesa, immagine viva di Cristo Buon Pastore. Apriremo il cuore alle sue parole, certi che questa visita è un evento di grazia per le nostre Diocesi. Il Papa si fa pellegrino sui luoghi significativi della vita di San Francesco (il grande santo che per noi è, possiamo dire, “di famiglia”) e scoprirà il profondo legame del Poverello con l’Umbria: è vissuto nelle nostre contrade, le ha attraversate ed ancora oggi tanti conventi francescani ne raccontano plasticamente la vita e la missione. Le Chiese dell’Umbria, nella loro diversità e pluralità, presenteranno al Successore di Pietro la fecondità di una lunga tradizione di fede, di santità e di cultura cristiana: in ogni parrocchia c’è tanta gente leale, buona, devota, che opera senza rumore. Parleremo al Papa della vitalità del popolo di Dio, testimone del Cristo ad un tempo sfigurato sulla croce e splendente il mattino di Pasqua.

Attorno al Vescovo di Roma ci saranno tanti sacerdoti, diocesani e religiosi, che ogni giorno annunciano la Buona Novella nelle valli e nelle campagne e nelle città: vogliamo rendere testimonianza alle loro buone opere, alla pazienza nella tribolazione, alla perseveranza in mezzo alle prove, alla loro carità, alla fede e alla costanza. Ad Assisi con il Papa ci saranno i fedeli laici (famiglie, giovani, catechisti, operatori Caritas, ministri straordinari dell’Eucaristia, membri di movimenti e associazioni e, in genere, tutti gli operatori pastorali), che in vari modi portano avanti il cammino quotidiano delle nostre Chiese e, con la varietà di vocazioni e carismi, le rendono ricche e belle. Non mancheranno coloro che ogni giorno abbracciano la croce della perdita del lavoro e della precarietà economica (tante aziende sono in crisi, alcune sono state costrette a chiudere), della malattia e della solitudine, delle nuove povertà, delle delusioni, dei fallimenti, degli abbandoni, dei rifiuti e della mancanza d’amore. Alla Mensa del Centro di prima accoglienza della Caritas diocesana di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, il Papa abbraccerà idealmente tutte quelle persone che ogni giorno bussano alle porte delle nostre Caritas, tutti gli operatori e i volontari che in esse svolgono servizio e, più in generale, l’azione caritativa delle Chiese umbre. Le otto Chiese diocesane attendono con trepidazione e con gioia la visita di Papa Francesco, certe che non porterà né oro né argento (cf At 3,6), ma la Parola del Signore che insieme ascolteremo e il Pane della vita che insieme spezzeremo, per attingervi la forza di edificare ogni giorno la civiltà dell’amore. E sarà il dono più bello che il Signore ci farà, attraverso il ministero del Vescovo di Roma, per accompagnare e sostenere il nostro pellegrinaggio nella vita e nella fede.