Poggio Moiano, dal 28 al 30 giugno, tornerà a proporre ai visitatori la storica Infiorata del Sacro Cuore, questo con oltre trecento metri di tappeti floreali posti lungo la passeggiata del centro storico (nella foto), insieme ad una carrellata di piatti tipici della Sabina reatina. Pappardelle con farina di castagne cucinate con pancetta e pachino da Antrodoco, fettuccine di Cantalice: pasta fatta a mano con un sugo di pomodoro, olio, aglio e “persa”, una specie di maggiorana che cresce nel territorio di Cantalice con foglioline più piccole e molto profumate. Passando ai secondi piatti, troveremo la porchetta di Poggio Bustone, una delle prelibatezze gastronomiche locali più significative della località reatina. Insaporimento equilibrato con pepe macinato, aglio, rosmarino e sale. Il finocchio non è mai entrato tra gli ingredienti a differenza di quanto avviene altrove. Calore del forno distribuito non uniformemente. Sono alcuni degli elementi che rendono particolarmente rinomato e tipico questo piatto ricercato in tutta Italia. Per i dolci, Monteleone Sabino, con le sue arzille connette, stupirà tutti quanti: dolci secchi, crostate con marmellatte fatte in casa e dolci con nocciole.

Ponticelli di Scandriglia porterà come contorno la ciambella tipica fatta con anice. Poggio Moiano che ospita l'evento servirà come antipasto la bruschetta con l'olio DOP della Sabina. Oltre alla gastronomia, abili artisti dipingeranno con i petali dei fiori splenditi quadri con le più belle tonalità cromatiche che la natura offre. Rose, gerani, calendule, agapanti e persino alcuni tipi di foglie, selezionate non solo in base al colore, ma anche per la forma o per le caratteristiche della superficie, lucida o vellutata. Per la realizzazione si impiegheranno oltre 12 ore. L’Infiorata di Poggio Moiano è nata come manifestazione d’origine religiosa per l’antica usanza di onorare il Signore lanciando petali al passaggio delle sacre processioni. Nel corso dei secoli la cerimonia ha subito dei cambiamenti, fino ad acquisire un carattere unicamente artistico. I petali non vengono più lanciati, ma si usano per colorare i disegni tracciati in terra per l’occasione. I fiori raccolti e “spetalati”, vengono lasciati essiccare in un ambiente, con poca luce (per impedire che il petalo perda la vivacità di colore). Poi viene triturato. Questo permette di avere delle polveri di fiore. Le altre tecniche utilizzate sono quelle del fiore fresco e la tecnica mista che prevede l’utilizzo dei petali sia freschi che secchi triturati. Il percorso, che si snoda lungo la via principale del paese, sarà illuminato per la notte di venerdì 28 per permettere una migliore visibilità durante la composizione dei tappeti e per consentire ai turisti di ammirare la preparazione del tappeto floreale. Già dal mattino di sabato si inizierà, come da tradizione, a percorrere la suggestiva passeggiata del corso principale di Poggio Moiano, per osservare le opere floreali appena completate. Stand gastronomici, mostre e spettacoli faranno da cornice alla kermesse poggiomoianese.