Far avvicinare gli studenti delle scuole secondarie e primarie agli archivi come beni culturali; far conoscere, attraverso le testimonianze del passato, il proprio territorio, le sue istituzioni, i suoi beni culturali, l’operato dei suoi abitanti; far conoscere la storia attraverso esperienze didattiche di contatto e di lavoro con le fonti documentarie. Sono queste le finalità che hanno guidato il concorso “La giustizia e il reato nell’Italia unita attraverso i fascicoli dei processi penali”, che rientra nell’ambito del più ampio progetto “Lo Stato siamo noi”, promosso dalla Provincia di Perugia. Il concorso è stato organizzato dall’Archivio di Stato di Perugia in collaborazione con la stessa Amministrazione provinciale e rivolto a gruppi di alunni delle scuole secondarie di primo grado (limitatamente all’ultimo anno) e di secondo grado del territorio provinciale. Nella Sala del Consiglio di Piazza Italia si è svolta la cerimonia di premiazione delle scuole partecipanti (nella foto). Presenti: l’Assessore provinciale Donatella PORZI, Wladimiro DE NUNZIO, Presidente della Corte d’Appello di Perugia e Consigliere del CSM, Paolo Franzese, Direttore dell’Archivio di Stato di Perugia, il dirigente provinciale Maurizio TERZETTI e Paola ZAMPETTI dell’Ufficio progettazione strategica di area vasta progetti speciali e politiche giovanili della Provincia di Perugia.

Gli studenti hanno dovuto produrre un elaborato sviluppando il tema del concorso attraverso le fonti documentarie conservate nell’Archivio di Stato di Perugia e le sezioni di Assisi, Foligno, Gubbio e Spoleto. << Un archivio chiuso ai cittadini è inutile - ha dichiarato la PORZI. Esso è un insostituibile elemento di cultura e garante della sopravvivenza della memoria umana, ma ha un valore solo se reso fruibile. Per questa convinzione e per la tutela della legalità è stato avviato tale progetto che intende diffondere fra i giovani studenti, ma anche fra le associazioni del nostro territorio, i valori della legalità, intesi come base fondante delle attività umane. La scuola ormai da alcuni anni sta aprendo i propri orizzonti rivolgendosi alle tematiche e alle problematiche della società odierna, utilizzando nuovi percorsi didattici. Alcuni insegnanti hanno iniziato ad avvicinare i propri alunni alle fonti, portandoli in archivio, per fare storia direttamente sui documenti, attraverso una didattica più efficace ed innovativa. Soprattutto negli archivi, nella loro nuova veste educativa, la scuola può trovare una risorsa per rinnovare la didattica tradizionale della storia, che da più di 20 anni è stata messa in discussione >>.