Nella mattinata di sabato scorso, presso il Teatrino comunale, si è svolto il convegno dal tema “Sabini e Umbri ispirati agli ideali del Risorgimento” (nella foto), organizzato dalla Associazione Culturale Amici della Sabina in collaborazione con l'Archivio di Stato di Rieti. Il quadro di riferimento dell’iniziativa è stato il periodo storico che va dalla venuta in Italia di Napoleone fino allo affermarsi in Italia del fascismo di marca mussoliniana. Si tratta di più di un secolo di storia dell'Italia centrale a nord di Roma che vide protagoniste dirette le popolazioni della Sabina e delll'Umbria per la loro posizione strategica rispetto agli eventi che dettero vita allo stato nazionale e che le videro riunite anche dal punto di vista politico, subito dopo la proclamazione del Regno d'Italia nella Provincia dell'Umbria. Dopo una breve presentazione fatta dal Vice Presidente dell’Associazione Vittorio GIAMMARIOLI e dal Direttore dell'Archivio di Stato di Rieti Roberto LORENZETTI, il Prof. Gian Biagio FURIOZZI ha iniziato i lavori con una relazione che ha ben delineato la partecipazione degli umbri agli eventi di quel periodo soffermandosi sui fatti salienti e sui personaggi più influenti che operarono nel territorio dell'allora distretto di Spoleto e in quello di Perugia.

Con la seconda relazione, l’Avv. Gianfranco PARIS ha completato quel quadro includendovi gli eventi e i personaggi che operarono nel territorio confinante che poi divenne parte integrante della nuova Provincia del Regno sabaudo. Entrambi i relatori hanno anche evidenziato come quei liberali che combatterono per il raggiungimento dell'obbiettivo unitario erano animati dagli ideali della massoneria, invisa alla stato pontificio e quindi clandestina, ma che partecipò attivamente pro Italia mettendo le menti migliori al servizio della causa unitaria. Nella terza relazione, l'Ing. Luciano TRIBIANI ha illustrato il contenuto del suo libro “La massoneria nel reatino 1863-1864”, di recente presentato all'Archivio di Stato, nel quale egli ha ricostruito uno spaccato di vita reatina subito dopo la proclamazione del Regno d'Italia, chiarendo con documenti come tutti quei patrioti liberali che avevano partecipato al risorgimento si riunirono in una loggia massonica allo scopo di difendere quei valori che erano stati conquistati a caro prezzo con esilio, persecuzioni e galere pontificie, dal pericolo che una volta raggiunto lo scopo della unità tutto non finisse con il solito vezzo italiano di cambiare solo le insegne dei sali e tabacchi, come avvenne in modo scellerato nell'ex Regno delle due Sicilie. Nell'ultima relazione, il Prof. Valerio LEONI ha portato validissime testimonianze e documenti inediti della vita e delle opere del marchese Tito LEONI, nonno del relatore. che visse e operò a Rieti a cavallo del XIX e del XX secolo, medico di grande valore e amico dei più bisognosi, che partecipò attivamente anche alla vita amministrativa della città di Rieti e che fu uno dei più importanti esponenti della loggia Sabina Lodovico PETRINI che rinacque in città nel 1903, sulle orme della prima del 1863-1868, che aveva la sede a Palazzo LEONI in Via GARIBALDI e della quale rivestì la carica di Maestro Venerabile fino al 1924, anno nel quale una squadraccia di fascisti la devastò distruggendo anche tutti i documenti. Al convegno hanno partecipato un folto gruppo di cultori di storia patria che hanno riempito in ogni ordine lo splendido Teatrino di Labro che costituisce vanto del piccolo borgo sabino situato ai confini con il Comune di Terni e che si specchia sul lago di Piediluco. Al termine delle relazioni alcuni interventi hanno contributo ad arricchire i risultati di una ricca mattinata culturale con interessanti notazioni e richieste di chiarimenti. Una giornata di vivacità che dimostra come in Sabina esistono energie culturali di non secondaria importanza, alla quale hanno partecipato reatini, perugini, ternani e romani venuti a Labro per testimoniare il loro interesse per i fatti storici avvenuti nella nostra terra. Un momento che lascia intendere fausti auspici. L'evento è stato il primo organizzato dalla Associazione Culturale Amici della Sabina di recente installatasi anche a Labro, con un ricco programma di attività e che darà alle stampe gli atti di questo convegno per non disperderne il valore culturale.