Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza, con 40 voti favorevoli e 9 contrari, la legge di riforma del diritto agli studi universitari. << Da oggi tutti gli studenti del Lazio avranno gli stessi diritti - ha commentato il Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Guido MILANA. Finalmente il Consiglio regionale ha dato il via libera ad una legge importantissima che intende porre al centro del proprio interesse lo studente, potenziando le risorse a lui destinate e rimuovendo gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale che impediscono di fatto a tutti gli studenti di avere gli stessi diritti. Si tratta di un aiuto concreto nei confronti di tutti quei ragazzi che, pur essendo capaci e meritevoli, o non hanno i mezzi per mantenersi gli studi o si trovano in condizioni di disabilità. Attraverso questa legge - ha concluso MILANA - viene ridefinito inoltre il ruolo di indirizzo e programmazione, e non più di gestione, che è chiamata a svolgere la Regione >>. Il provvedimento, la cui discussione in aula era iniziata durante l’ultima seduta del Consiglio, prevede un sistema integrato di interventi, servizi e prestazioni a favore degli studenti universitari, con particolare riguardo per gli studenti capaci e meritevoli sprovvisti o carenti di mezzi economici e per quelli in condizione di disabilità. L’ex Agenzia Laziodisu rimane unico organismo erogatore di servizi ma diventa Ente pubblico dipendente dalla Regione, articolato territorialmente nelle cinque Adisu, corrispondenti ciascuna alle cinque Università statali del Lazio.

A Laziodisu spetteranno gli interventi cosiddetti “istituzionali”, ossia quelli relativi a borse di studio, posti alloggio e contributi finanziari per la residenzialità, per prestiti d’onore e per la mobilità internazionale, nonché la manutenzione straordinaria delle residenze universitarie. Le Adisu provvederanno ai cosiddetti “servizi di prossimità”, quelli rivolti alla generalità degli studenti, come la ristorazione, la medicina preventiva e l’assistenza psicologica, l’informazione e l’orientamento formativo e al lavoro, il supporto alle attività culturali, le agevolazioni per il trasporto, la fornitura di ausili specifici per i disabili, il supporto alla ricerca di alloggi, la gestione e la manutenzione ordinaria degli alloggi e delle residenze universitarie. In ciascuna Adisu, infatti, gli studenti saranno due su cinque membri, mentre nel cda di Laziodisu (ridotto da 17 a 11 membri), diventeranno quattro. Con riferimento alla Regione, l’impianto della legge modifica profondamente quella attualmente in vigore, rafforzandone il ruolo nella programmazione degli interventi attraverso la predisposizione di un piano triennale regionale approvato dal Consiglio regionale (su proposta della Giunta), al quale seguiranno piani operativi annuali. Infine, la legge prevede lo scioglimento del consorzio denominato Pegaso e ne attribuisce le competenze a una direzione specifica di Laziodisu per la realizzazione delle residenze universitarie. << Oggi è una giornata molto importante - ha dichiarato l’Assessore all’Istruzione, Silvia COSTA - che ha visto l’approvazione, da parte del Consiglio regionale, di una normativa che mette al centro lo studente e che riconosce un ruolo fondamentale al Consiglio regionale, al quale spetta l’approvazione del Piano triennale sulle politiche per il diritto allo studio, su proposta della Giunta. Con questa normativa sono rafforzate le priorità strategiche che ci siamo dati in questi anni: il raddoppio delle residenze universitarie, dagli attuali 2.225 posti a 3.845, entro il 2010; l’aumento e la qualificazione dei servizi di refezione; l’assegnazione a tutti gli idonei di borse di studio più “pesanti” (pari oggi a 18.669). Un particolare ringraziamento - ha concluso l'Assessore COSTA - esprimo ai presidenti CANALI e MASSIMI, che si sono succeduti nella Commissione consiliare Istruzione, ai colleghi di maggioranza e di opposizione, che hanno dato un fondamentale contributo al testo, e alla Presidenza del Consiglio, che con molta determinazione ha voluto che si approvasse oggi la legge >>. La Presidente della Commissione consiliare Scuola, diritto allo studio e università, Anna Maria MASSIMI, ha espresso soddisfazione per l’approvazione della legge << .... nata da una pluralità di istanze provenienti dal mondo accademico, dagli studenti e, potremmo dire, dall’intera società civile che già si erano manifestate nell’ambito della Commissione speciale ‘Integrazione e sviluppo del sistema universitario laziale’, di cui sono stata presidente. Tra i servizi agli studenti - ha concluso la MASSIMI - l’elemento innovativo rispetto alla vecchia legge, è la previsione di specifici supporti agli studenti disabili, sempre più numerosi all’università >>. Voto e parere favorevole anche del consigliere Luigi CANALI, che ha seguito la legge da presidente della Commissione Scuola, diritto allo studio e università prima di Anna Maria MASSIMI. << Dopo un lungo iter finalmente siamo pronti a modificare una legge fondamentale nell’ambito del diritto agli studi universitari - ha dichiarato CANALI - dando centralità allo studente e rimuovendo le barriere economiche e sociali nei confronti di quanti, privi dei mezzi necessari alle spese universitarie ma meritevoli e desiderosi di proseguire il corso degli studi, potranno superare le condizioni di disagio a cui erano sottoposti >>. Per quanto riguarda invece l’opposizione, tra i nove voti contrari alla legge, anche quello dei consiglieri di Alleanza Nazionale, nonostante l’accoglimento di una serie di emendamenti proposti dal consigliere Francesco LOLLOBRIGIDA e fatti propri dall’Assessore Silvia COSTA. << Abbiamo votato contro - ha dichiarato LOLLOBRIGIDA - perché questa legge non risponde ai criteri di efficienza e funzionalità dei servizi del mondo universitario, né risolve le criticità legate agli organi di gestione del diritto allo studio. Tra l’altro - ha concluso LOLLOBRIGIDA - questa legge, rispetto alla sua presentazione, arriva al traguardo con tre anni di ritardo >>. Critiche alla legge anche da parte del consigliere Donato ROBILOTTA (Sr-PdL), che già nella seduta precedente aveva posto al Presidente del Consiglio, Guido MILANA, una pregiudiziale di metodo nell’affrontare l’esame della legge. << Era doveroso - ha dichiarato ROBILOTTA - prima un passaggio del testo in conferenza Regione-Autonomie locali, per il ruolo importante che quest’organismo svolge nella concertazione con gli enti locali del Lazio su provvedimenti che riguardano questioni primarie, come il diritto allo studio universitario >>. Con riferimento ai contenuti della legge, ROBILOTTA ha detto che << .... non vi è nulla di innovativo e di moderno, tranne le modifiche agli assetti degli enti di gestione, che vengono resi ancora più presidenzialisti e a gestione apicale >>.