<< La solita politica dei “pannicelli caldi”. Un decreto legge, quello sul riordino delle Province che presenta in questa prima fase evidenti lacune procedurali ed incide su organi istituzionali interrompendone anzitempo la regolare durata amministrativa sancita dalla Costituzione e suffragata democraticamente dai cittadini. Mi auguro che il Parlamento e la Corte Costituzionale chiamata ad esprimersi anche sul sistema di elezione delle Province possano ristabilire un equilibrio democratico che altrimenti verrebbe a mancare >>. Questa la dichiarazione di Marco Vinicio GUASTICCHI (nella foto), Presidente dell’Amministrazione provinciale di Perugia e dell’UPI Umbria, in riferimento al decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri sul riordino delle Province. << Ancora si continua a parlare dei costi delle Province e non dei 7 miliardi degli enti di secondo livello, sui quali invece si sorvola. Sulle Province - ha proseguito GUASTICCHI - si va giù con l’accetta e non si pensa al destino dipendenti, non ci si preoccupa delle ripercussioni sulla vita dei cittadini in termini di servizi primari e di trovare situazioni alternative. Chi andrà a gestire le funzioni delle Province? Il decreto inoltre, per quello che riguarda l’Umbria, non tiene conto minimante della proposta elaborata dal CAL, approvata dal Consiglio regionale, e propone uno schema istituzionale con una Provincia unica già bocciato in altre Regioni e non rispettoso della storia e delle vocazioni economico-sociali dei nostri territori.

Mi auguro a questo punto che tutti i parlamentari umbri si adoperino in sede di conversione in legge per definire quelle modifiche necessarie a ristabilire equità e rispetto degli equilibri istituzionali democratici. Per quanto ci riguarda, come Provincia di Perugia - ha concluso GUASTICCHI - a seguito della richiesta da parte della RSU attiveremo un confronto sul processo di riforma istituzionale con le rappresentanze sindacali e con i dipendenti dell’Ente. Il tavolo verrà convocato la prossima settimana appena avremo la possibilità di discutere su elementi certi”. “Io sarò al loro fianco in questa delicata fase della storia dell’istituzione cui apparteniamo e della quale convintamente sosteniamo il ruolo e la dignità >>.