Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota della Segreteria cittadina della Federazione della Sinistra:

<< La FdS contesta fermamente, da tempo e in splendida solitudine, le scelte conservatrici e regressive del Governo MONTI che, attraverso la cancellazione delle Province, l’attacco alle Regioni e ai poteri locali, e i tagli pesantissimi ai trasferimenti degli Enti Locali, smantella lo stato sociale, attacca la democrazia popolare e rafforza i poteri economici e finanziari, primi responsabili della drammatica crisi che attraversa l’Italia e altri importanti paesi europei. I tagli in questione infatti si inseriscono peraltro in un quadro di manovre e “riforme strutturali” di riduzione della spesa sociale, di alienazione e di privatizzazione di beni e servizi pubblici, di deregolamentazione del mercato del lavoro, che stanno determinando un drastico peggioramento delle condizioni materiali di gran parte del popolo italiano tali da innescare una pesante recessione economica ed un conseguente aumento della disoccupazione. Per quanto riguarda il nostro territorio, i Comunisti rivendicano di aver posto all’attenzione delle forze politiche e sociali, in tempi non sospetti, la necessità di guardare alla Regione Umbria come riferimento possibile per mantenere la nostra Provincia e rafforzare il nostro territorio attraverso un processo di forte integrazione con la città di Terni.

In alternativa avevamo proposto una riforma organica della Regione Lazio, definita come Lazio policentrico, in cui si proponeva uno statuto speciale per Roma Capitale, la cui Area Metropolitana avesse i confini esattamente coincidenti con quelli attuali della Regione Lazio e in cui lo status di capitale fosse esteso all’intero territorio, prevedendo pure la necessaria riorganizzazione istituzionale in termini di accorpamenti di comuni. Purtroppo siamo rimasti inascoltati e tutti, ora, fuori tempo massimo, ci troviamo ad affrontare l’urgenza impostaci dal governo delle tecnocrazie bancarie. La FdS ritiene che, nella condizione di incertezza e di caos che questi eventi stanno determinando, è comprensibile che amministratori periferici, interpreti delle culture e degli interessi delle loro collettività, rivendichino autonomia di scelta. La Federazione della Sinistra ritiene che la gravità della situazione richieda senso di responsabilità a tutte le forze politiche e sociali che dovrebbero abbandonare ogni interesse particolare ed evitare polemiche e strumentalizzazioni propagandistiche che indeboliscono l’iniziativa politica che dovrà essere sviluppata. La FdS giudica assolutamente innaturale l’accorpamento impostoci con la Provincia di Viterbo, diversa per cultura, tradizioni, storia e per interessi reali e geograficamente lontana, mentre riterrebbe fisiologico e naturale l’accorpamento con la città di Terni, attraverso il coinvolgimento della volontà popolare dei cittadini reatini. Ove questa prospettiva fosse impedita da ulteriori forzature legislative del Governo e dalle condizioni reali, la FdS di Rieti ritiene che la permanenza nel Lazio dovrebbe essere condizionata dalla costruzione del Lazio policentrico in cui tutto il Lazio sia Area Metropolitana di Roma >>.