Un impegno di collaborazione attiva nell'avviamento dell’iter burocratico per il riconoscimento, da parte dell’UNESCO, della cultura del tartufo come patrimonio immateriale dell’umanità. Lo hanno assunto, facendo fronte comune, le istituzioni regionali, provinciali e comunali umbre, a sostegno dell’azione intrapresa dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo, promotrice della candidatura all’UNESCO per l’iscrizione della cultura tartufigena nella lista dei beni intangibili. Elenco, che raccoglie i capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanità, in cui l’Italia è presente con soli tre elementi: l’opera dei Pupi siciliani, il canto a tenore della cultura pastorale sarda e la dieta mediterranea. La disponibilità a sostenere la causa è stata espressa durante un incontro (nella foto), giovedì scorso, presso il Salone d’Onore di Palazzo DONINI, a Perugia, coordinato da Giancarlo PICCHIARELLI, Presidente delle Città del Tartufo, al quale, insieme ai rappresentanti istituzionali, hanno partecipato Ivo PICCHIARELLI, esperto in storia dell’alimentazione, e Francesco RASPA, coordinatore editoriale della rivista “Siti Unesco”.

A ribadire l’impegno delle istituzioni, che produrranno, ognuna, un documento ufficiale, riferibile al territorio da loro amministrato: Fernanda CECCHINI, Roberto BERTINI e Domenico ROSATI, rispettivamente assessori alle politiche agricole della Regione Umbria, ad agricoltura e turismo della Provincia di Perugia e alle politiche di sviluppo economico della Provincia di Terni; insieme a Mauro SEVERINI, Presidente della Comunità Montana Alta Umbria; Carlo VALENTINI, Gianpaolo STEFANELLI, Danilo COSIMETTI, rispettivamente sindaci di Scheggino, Norcia e Valtopina; oltre a Arnaldo CAPINI, Assessore al Turismo del Comune di Fabro. << Dopo esserci dedicati, nella passata stagione, all’aspetto legislativo - ha dichiarato PICCHIARELLI - che ha contribuito alla revisione della legge in materia di tartuficoltura, oggi in discussione alla Camera, adesso portiamo avanti questa richiesta all’UNESCO. Azione che vogliamo accompagnare con un percorso di sensibilizzazione verso i soggetti che, a più livelli, sono coinvolti e interessati, anche per sviluppare quella massa critica e produrre la documentazione necessaria, di supporto alla causa >>. Infatti, l’incontro di Perugia è il terzo dei dieci promossi dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo, dopo quelli di Millesimo (SV) e Borgofranco sul Po (MN), e precede l’appuntamento di Alba, in programma per sabato 20 ottobre. << Il nostro - ha proseguito la CECCHINI - è un ruolo di sostegno a una candidatura ampiamente condivisa. Questo percorso si può ulteriormente ampliare, cercando di individuare soggetti sovra regionali, con lo scopo di sensibilizzare e ben predisporre la Commissione Unesco, preposta a decidere >>. << Siamo assolutamente favorevoli - ha proseguito BERTINI - e credo che l’azione debba essere incisiva e tempestiva. Le iniziative di tutela e promozione sono necessarie per i territori e soggetti come l’Associazione Nazionale Città del Tartufo sono un valido interlocutore >>. << Siamo protesi - ha aggiunto ROSATI - a questo riconoscimento perché il tartufo è parte della nostra storia e del nostro ambiente, è legato a un certo tipo di agricoltura e porta con sé saperi e sapori tradizionali >>. << Mentre per ciò che riguarda i siti UNESCO - ha spiegato RASPA - l’Italia detiene il primato mondiale con 47 aree registrate nella lista del patrimonio dell’umanità, nell’elenco dei beni immateriali, costituito nel 2003, è agli ultimi posti. Siamo indietro, ma ci stiamo svegliando, e per la cultura e il mondo legato al tartufo quella messa in campo è un’occasione da non perdere >>.