Successo per l’iniziativa convegnistica “L'Europa: una sfida e un'opportunità”, svoltasi presso il Municipio di Norcia (nella foto). All’incontro, concluso dall’On. Gianni PITTELLA, Presidente vicario del Parlamento Europeo, hanno partecipato Gian Paolo STEFANELLI, Sindaco di Norcia; Fabrizio BRACCO, Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Umbria; Bruno BRACALENTE, Presidente della Fondazione Perugia-Assisi 2019; Don Luciano AVENATI, Vicario episcopale per la Valnerina. << La mia presenza quest’oggi a Norcia ha un sapore speciale. Speciale perché a Norcia affondano le radici più profonde ed autentiche dell’Europa - ha dichiarato PITTELLA, il quale ha continuato ricordando come San Benedetto da Norcia rappresenta infatti uno dei padri fondatori dell’ Europa e non è un caso se Paolo VI nel 1964 lo proclamò patrono d’ Europa >>. Il Presidente Vicario del Parlamento Europeo è entrato nel vivo dell’argomento sostenendo come << … oggi l’Europa si trovi di fronte ad una crisi storica. Una crisi finanziaria causata dallo strapotere della finanza, da trent’anni di disordine mondiale in cui si è deciso di liberalizzare i flussi di capitale e di incentivare la finanza più violenta e spregiudicata. La finanza, lasciata a se stessa, ha insidiato le democrazie europee, laboriosamente costruite negli ultimi secoli. La speculazione finanziaria si è accanita contro l’Europa mettendo a repentaglio il sogno europeo. Parlo di accanimento perché come altro si dovrebbero definire gli attacchi che in questi ultimi mesi l’Europa ha ricevuto dai mercati?

La zona Euro ha un deficit e un debito pubblico inferiori a quelli statunitense, inglese e giapponese eppure i tassi di interesse che molti paesi europei devono pagare sono elevatissimi. I comportamenti, le decisioni di numerosi attori del mondo finanziario si sono sganciate dai fondamentali economici. L’avversario dell’Europa di oggi è pertanto la finanza ed è giusto ricordarlo ad ogni momento. Per questo ritengo che la sfida d’avvenire per l’Europa di domani sarà la regolazione della finanza e in particolar modo dei prodotti derivati - ha proseguito PITTELLA. Ma l’Europa oggi non si trova di fronte semplicemente ad una crisi finanziaria: la crisi di oggi è soprattutto una crisi di senso che non si risolverà attraverso meri accorgimenti tecnici o nuovi quadri regolamentari, peraltro indispensabili. Ecco la natura dell’Europa, che cosa è l’Europa, la sua essenza: questa è la questione di fondo. La natura dell’Europa non è quella di essere una semplice zona di libero scambio, né un’unione monetaria e d Economica e nemmeno una semplice organizzazione internazionale sui generis, quale è l’Unione Europea. L’Europa è una civilizzazione che affonda le sue radici in luoghi come questi, Norcia, che ha attraversato prove durissime come le guerre mondiali uscendone sempre rinvigorita e che porta con se un messaggio di pace, condivisione e solidarietà. Conosco i rischi della retorica ma quando parlo di civilizzazione europea, di solidarietà e condivisione non parlo di questioni astratte, parlo di valori che devono tradursi nella pratica dei comportamenti. Il banco di prova su cui testare i valori europei di solidarietà è la Grecia. Che cosa dobbiamo chiedere ancora ai nostri connazionali greci ? Vogliamo spingere la Grecia ad abbandonare la zona euro dopo aver contribuito ad indebolirla ed impoverirla. L’Europa senza la Grecia sarebbe come un bambino senza certificato di nascita. Se l’ Europa vuole essere fedele alla sua natura deve aiutare la Grecia, ascoltare il Primo Ministro greco e concedere un allungamento dei tempi per l’attuazione dei piani di rigore. Io questo lo dico ormai da mesi. Ma deve essere chiaro che queste misure di urgenza non saranno sufficienti da sole. Non si può andare avanti con piani di urgenza per la Grecia, il Portogallo, l’Irlanda, domani forse la Spagna e poi chissà chi ancora. Non si può navigare a vista. Perché l’Europa acquisisca la robustezza necessaria per resistere agli attacchi della finanza c’é bisogno di un salto di qualità; si devono porre le basi per creare l’Europa unita, gli Stati Uniti d’Europa, si deve costruire l’ossatura politica in grado di sostenere e difendere la moneta unica. E per fare questo è necessario passare attraverso un momento costituente, la Costituente per l’Europa Unita - ha specificato il parlamentare europeo. Su questo voglio essere chiaro: un momento costituente non lo si convoca per decreto. Se dovessimo limitarci ad un’operazione verticistica sul modello della Convenzione che portò nel 2005 al Trattato Costituzionale commetteremmo un grave errore. C’è bisogno di un grande movimento popolare a sostegno della Costituente per l’Europa Unita. Lancio pertanto un appello qui a Norcia, nella terra del patrono d’Europa : enti locali, associazioni, singoli cittadini e cittadine, forze sociali, economiche e politiche, di tutti i paesi d’Europa, creiamo insieme una Costituente popolare che possa essere il motore del cambiamento per l’Europa; costruiamo una spinta popolare in grado di mettere in pratica l’auspicio, formulato da più parti, di una Assemblea costituente da eleggersi nel giugno del 2014 in contemporanea con l’elezione del prossimo Parlamento Europeo. L’Europa, il sogno europeo (si, il sogno europeo, perché bisogna tornare a parlare del sogno europeo) non è un concetto disincarnato e sradicato, esso deve appoggiarsi su un popolo. Sbaglia chi ha paura di ascoltare il popolo d’Europa perché ne teme le fobie euroscettiche. Soltanto se sapremo riconquistare il popolo d’Europa al sogno europeo potremo superare la crisi attuale >>. Infine, il Vice Presidente ha proposto di realizzare ogni anno un’iniziativa a Bruxelles presso il Parlamento Europeo, per approfondire gli insegnamenti di San Benedetto. << La Regione Umbria sta lavorando all’ipotesi di realizzare un network benedettino - ha annunciato l’Assessore BRACCO. Alla costruzione di un network benedettino in Europa, un percorso lungo le abbazie che offra anche una promozione turistica. Dopo la conferenza, PITTELLA ha avuto modo di visitare la basilica di San Benedetto, il Monastero ed il burrificio, complimentandosi con i monaci per l’opera che portano avanti dal 2000.