di Gianfranco PARIS

Oggi si vota per la elezione del Sindaco di Rieti. I seggi sono già aperti dalle ore 7.00 del mattino e molti non sanno per chi votare perché la campagna elettorale non è stata convincente. I due candidati hanno parlato entrambi di “rinnovamento”, ma molti giudicano la parola rinnovamento vuota di contenuto perché entrambi i candidati provengono dal mondo politico locale responsabile della profonda crisi morale e materiale che è sotto gli occhi di tutti, in particolare nel nostro territorio che registra una depressione economica di notevoli dimensioni. Nel nostro caso non si tratta in realtà di scegliere il nuovo, ma di valutare chi sta dietro i candidati che durante i cinque anni che verranno amministrerà realmente la città. Tutti sanno infatti che il male oscuro della Sabina è una specie di mano nera che in linea trasversale gestisce la cosa pubblica tirando le fila della politica locale mantenendola nel solco degli interessi di gruppi di affaristi. Durante questi venti anni costoro hanno agito servendosi di maggioranze addomesticate e di opposizioni compiacenti, rappresentate da uomini di scarso livello politico, attenti solo a mantenersi a galla con tutti i benefici della posizione. Entrambi i candidati provengono da questo mondo. Certo tra l'uno e l'altro ci sono delle diverse storie personali, ma queste storie si fermano alle loro origini, negli ultimi dieci anni il loro Cursus Honorum si incanala nel solco della normalità politica locale rispettivamente di destra e di sinistra, contaminato dal trasversalismo più evidente dei “burattinai” di casa nostra.

Il vero nuovo non è emerso in alcun modo dal primo turno elettorale. Alla stragrande maggioranza degli elettori in fin dei conti sta bene così. Si preferisce votare per favori ricevuti, per circoli di interesse, per reti familiari o per tutelare posizioni acquisite. Questo è quanto passa casa. Per chi intende la politica in modo diverso andare a votare è un vero affaraccio. Una fatica contro le proprie convinzioni e soprattutto contro i propri principi. Ce la farà costui a recarsi alle urne? Chi sarà eletto poi dovrà fare i conti con l'amministrazione di un Comune disastrato, al limite del fallimento. Il bilancio registra un passivo astronomico, il Comune ha debiti con l'ASM che al contrario, essendo una S.p.A., dovrebbe portare utili a casa, il tutto per favorire un privato che si è lasciato amministrare senza controllo. La struttura amministrativa è allo sbando. Quella dell'urbanistica è all'esame della Procura della Repubblica da tempo. Il PM ha chiesto ed ottenuto di recente la sospensione della dirigente del settore perché ritenuta pericolosa nel rilascio di licenze edilizie illegittime. Per la nomina del sostituto si è scatenata una guerra per bande per mantenere il controllo del settore. La gestione del settore della Polizia Municipale è sotto tiro da tempo con denunce anche penali. Lo stesso gestisce parte dei fondi provenienti dalle contravvenzioni, rilascia autorizzazioni per la pubblicità contestate, la moglie, o la compagna che sia, del Comandante si presenta alle elezioni a sostegno di uno dei candidati. Durante la campagna elettorale si assumono temporaneamente dipendenti, malgrado in cassa non ci sia un euro. I due candidati sanno bene tutto questo perché è accaduto e accade sotto i loro occhi. L'uno perché Assessore all'Economia e l'altro come Consigliere comunale di una opposizione fantasma, mentre ai cittadini queste cose sono state tenute nascoste. Questi sono alcuni dei veri problemi di cui si dovrà occupare il nuovo sindaco “rinnovatore”, il primo dei quali sarà quello di applicare il nuovo sistema fiscale approvato di recente dal Governo Monti, senza le cui entrate il comune dovrà essere dichiarato fallito. E allora? Sono queste le considerazioni che vengono alla mente il giorno nel quale il reatino che cerca di capire dovrà andare a votare. E' una scelta ardua, troppo ardua, tale che forse terrà molti lontani dalle urne!