di Luciano MORETTI

Nel reame dei legami fra ambiente e cultura che possono passare inosservati, travolti dall’ossessione del consumo e del virtuale, Cascia ha istituito un presidio di nobiltà, un giardino di fragranze e di colori del quale diventa signore, anno dopo anno, una o più persone che hanno avuto il merito, ad esempio, di fermarsi sulla cura di un balcone fiorito, di coltivare essenze antiche, di fare e rifare l’ordine in un bosco, di tenere pulita una via, di smaltire i rifiuti in maniera da non generare altro inquinamento. Così è nato, per iniziativa del Comune di Cascia e della Provincia di Perugia, il Premio “Cavalieri dell’ambiente” che, bandito nello scorso mese di dicembre, viene celebrato nella città di Santa Rita il prossimo 31 marzo con tanto di conferimento ufficiale delle onorificenze e nel rispetto di finissime consuetudini culturali, musicali e poetiche. Alla base di tutto c’è questa convinzione: ci sono legami così sottili fra un territorio - la sua natura, i suoi paesi - e una cultura - la sua storia, il suo futuro - che solo l’attenzione per ciò che è minimo, quasi silenzioso e nascosto nel comportamento della gente, riesce a rivelare e svelare. E una parola soltanto - “gratuità” - rende fino in fondo l’idea di ciò che - un atto nobile, un’azione disinteressata - ognuno di noi può portare in superficie, apprezzare, condividere appena appena guardandosi intorno.

Chi sarà premiato e per cosa ancora non è stato reso noto dalla Giuria di Saggi nominata dal Sindaco Gino EMILI e dall’Assessore al Turismo Marco ALTIERI: trapelano, però, segnalazioni di nomi e aziende, istituti d’istruzione e semplici cittadini, personaggi di grande notorietà e operatori del verde che dovranno ridursi - secondo quanto rende noto il Palazzo comunale - a quattro, sulla base del conteggio definitivo delle espressioni di voto pervenute in città. Altro elemento da sottolineare è proprio la modalità della votazione. Le moltissime preferenze, infatti (si parla di oltre 600), sono state scritte nei coupon allegati - insieme con il bando - al periodico “ProvinciaAmica”, che l’ente ha pubblicato lungo tutto il corso del 2011. In questo caso, fare informazione ha rappresentato, per la Provincia di Perugia - per il Presidente Marco Vinicio GUASTICCHI e per l’Assessore alla Cultura Donatella PORZI - comunicare anche il proprio territorio a chi lo vive tutti i giorni e, proprio per questo, può accorgersi meglio di chiunque altro di quei legami impercettibili che saldano un’azione all’ambiente e, attraverso questo contatto, fecondano il terreno culturale, l’habitat di storia e civiltà che caratterizza la terra umbra. A Cascia e a Perugia, insomma, hanno avuto coraggio nel lanciare un Premio che già nel nome qualche difficoltà poteva presentarla, non foss’altro per quella ripresa del termine “cavaliere”che, non certo al livello di riconoscimenti altissimi da parte della Repubblica, nel linguaggio di tutti i giorni è caduto in desuetudine. E invece no, “cavaliere” doveva essere e “cavaliere” è stato, con una dimostrazione d’orgoglio culturale e di semplicità operativa che non ha uguali in Umbria. La nobiltà, infatti, quella vera, quella che non ha bisogno di fondarsi sui cascami di lignaggi rinsecchiti, consiste nell’immediatezza, nella spontaneità di un atto d’affetto verso l’ambiente in cui viviamo. Premiare quell’azione significa fare cultura al massimo livello della continuità con i valori ereditati e di quella progettazione del futuro che nessuno, se non noi stessi, deve architettare. E proseguire, dopo il Premio, con altre iniziative all’aperto che il Sindaco illustrerà durante la cerimonia del 31 marzo (estemporanee di pittura, reeding di poesia in quota, dibattiti e talk-show conditi di rose e di spine) vuol dire creare eventi sui quali vigilerà l’animo forte e sereno dei cavalieri appena insigniti. Tutti a Cascia, dunque, la mattina del prossimo 31 marzo, nella chiesa-museo di Sant’Antonio Abate, per seguire le fasi di un’investitura di tre moderni paladini dell’ambiente, di tre difensori dei confini della cultura ai quali ognuno di noi vorrebbe un pò somigliare.