<< Hanno ragione gli imprenditori reatini ad essere “più pessimisti” rispetto a quelli delle altre province del Lazio, perché anche i numeri, fonti ISTAT, INPS e Banca d’Italia, confermano le loro opinioni >>. Questa la prima amara riflessione di Enza BUFACCHI, Direttrice della CNA Rieti, che si ricava dall’indagine congiunturale commissionata dalla CNA di Roma e del Lazio al CER - Centro Europa Ricerche. La rilevazione, basata su un campione di oltre 800 imprese, si è svolta nel mese di gennaio e le statistiche ufficiali a corredo dell’analisi sono aggiornate al 31 gennaio 2012. Ampiamente negativi risultano tutti i principali indicatori dell’indagine (produzione, ordini, fatturato, fatturato estero, utile lordo) sia per quanto già accaduto nel II semestre del 2011 che per le previsioni del I semestre del 2012. L’utile lordo aziendale presenta il quadro più negativo con un saldo del -48.9% per il II semestre del 2011 e del -43.4% per il I semestre del 2012. Tra i settori produttivi più colpiti, troviamo quelli del ceramico-vetro e del legno, mobile e arredo. A soffrire maggiormente gli effetti negativi della crisi sono le ditte individuali e le imprese con un numero non superiore ai cinque addetti e con un fatturato che non supera i 500.000,00 euro; solo l’appartenenza ad una rete di imprese ha consentito di ridurre gli effetti negativi della crisi finanziaria ed economica degli ultimi anni.

A livello provinciale non emergono isole felici ed immuni dalla crisi economica: tutte le province registrano infatti saldi negativi per i principali indicatori, sia per il consuntivo del II semestre del 2011 che per le previsioni del I semestre del 2012. Questo, molto sommariamente riassunto, il quadro generale che emerge dall’indagine. << Per quanto riguarda il nostro territorio - ha proseguito la BUFACCHI - due gli aspetti da sottolineare: il credito e il lavoro. Nel credito si registra una tendenza inversa rispetto alle altre province, infatti mentre nelle restanti province i prestiti totali crescono, nella Provincia di Rieti subiscono una significativa contrazione non giustificata nemmeno dal rapporto tra sofferenza e prestiti che, pur aumentato, rimane minore delle province di Latina, Frosinone e Viterbo. La conseguenza di tanti indicatori negativi si registra anche nell’andamento del mercato del lavoro e, in particolare, della Cassa integrazione che, dopo i primi due trimestri del 2011 con segno negativo, ha fatto segnare un aumento consistente nell’ultima parte dell’anno con un incremento del 215.9% nel IV trimestre, incremento che ha portato il totale delle ore di CIG autorizzate al loro massimo, toccando un valore superiore al mezzo milione >>. Altri dati interessanti potranno essere letti nel report integrale dell’indagine disponibile sul sito www.cnarieti.org.