<< Con lo Statuto della Fondazione “Perugiassisi 2019” comincia la corsa verso la candidatura a Capitale della Cultura Europea, delle due città capofila, Perugia ed Assisi. Una vera gara ad eliminazioni successive, come nei gironi del grande calcio, che per essere vinta dovrà coinvolgere la gran parte del territorio regionale, il meglio delle sue istituzioni pubbliche, dei comuni storici, delle imprese più innovative, delle forze più vive, perché si tratta di battere altre candidature, al momento ventidue, molto agguerrite ed organizzate >>. Con queste argomentazioni, l'Assessore regionale alla Cultura e Turismo, Fabrizio BRACCO, ha presentato alla III Commissione consiliare lo Statuto che darà vita alla Fondazione “Perugiassisi 2019”. Lo strumento operativo individuato per preparare quel dossier finale sul quale il Governo nazionale farà le sue valutazioni, la prima fra il 2014/2015, per decidere qual’è la candidatura italiana più credibile per il ruolo di Capitale della Cultura Europea fra sette anni, nel 2019. L’esponente di Palazzo DONINI ha sottolineato che non si tratta di una gara fra le bellezze monumentali ed architettoniche migliori. Se così fosse vincerebbe la già agguerrita proposta di Venezia che si candiderà con le città del Triveneto; ma di ideare e presentare un progetto che, come è avvenuto in passato con le esperienze più riuscite (Liverpool, Lione, Istanbul e la stessa Genova) dimostri la capacità di riconversione strategica della economia urbana e del suo territorio, nel quale la cultura e le attività ad essa legate diventino il vero motore dello sviluppo.

<< Per fare questo - ha aggiunto BRACCO - c'è bisogno di valorizzare tutti campi possibili ed in particolare il territorio considerato strategico da molte candidature che già si conoscono come Siena con le Terre Senesi e Ravenna. La Fondazione, che ha già un patrimonio iniziale di 60mila euro aperto ad altri apporti, ha un unico scopo "realizzare tutte le attività necessarie e conseguenti alla candidatura" e si estinguerà quando lo scopo sarà raggiunto, o sarà diventato impossibile >>. L’Assessore alla Cultura e Turismo a ha precisato che si è voluto distinguere i soci fondatori Perugia, Assisi e Regione, per poi allargare ad altri soggetti (Provincia di Perugia, comuni con più di 15mila abitanti. Ma già da ora dagli incontri con le due Province e con alcuni è subita emersa l'adesione di Terni Orvieto, e Narni e la disponibilità di molti altri comuni, da Gubbio, a Castello a Todi. << Dopo una certa esitazione iniziale, dovuta alla mancanza dello strumento Fondazione, la candidatura - ha concluso BRACCO - deve partire forte, con nuove adesioni come l'Università, le Camere di Commercio, eventuali banche, perché bisogna al più presto varare un comitato scientifico che lavori alla proposta vera e propria >>.