Gli appassionati umbri della pesca sportiva si mobilitano con fermezza e si rivolgono alle amministrazioni delle rispettive Province di Perugia e Terni presentando un documento sottoscritto dalle maggiori associazioni di pesca sportiva nazionali, FIPSAS, ARCI Pesca, ENAL Pesca, oltre che da altre associazioni e club di pescatori locali. << Le richieste di noi pescatori sono molto chiare ed inderogabili - ha dichiarato il portavoce Roberto PICCHIARATI. Le rispettive Province, senza ritardo, dovranno adoperarsi per stabilire definitivamente un criterio in cui sia garantita la difesa della pesca sportiva e degli ambienti acquatici della Valnerina, oggi quanto mai gravati da forme di sfruttamento esagerate e sovradimensionate rispetto alle reali capacità naturali >>. Il tutto è avvenuto nella sede della Provincia di Perugia con un incontro a cui hanno partecipato esponenti delle due Province, politici e tecnici, cui ricadono le competenze nelle materie della pesca sportiva, dell’ambiente e del turismo. Il mondo dell’associazionismo della pesca sportiva, in modo unitario, ha rappresentato le proprie preoccupazione riguardo allo stato attuale dei fiumi Nera, Corno e Sordo, ma indicando anche quelle che a loro avviso dovrebbero essere le misure urgenti da adottare per la tutela degli ecosistemi acquatici e per una corretta fruizione della pesca.

Il problema nodale, da quanto emerge dalla protesta dei pescatori, riguarda l’impossibilità ormai di poter praticare con tranquillità e sicurezza l’attività di pesca in alcuni tratti fluviali a causa delle attività di nautica fluviale che in questi ultimi anni si sono notevolmente sviluppate. In sostanza, nel documento presentato alle province i pescatori rivendicano maggior rispetto e considerazione per la pesca, ma anche per il fiume, visto che sono l’unico soggetto chiamato a sostenere il costo della gestione dei fiumi per il loro utilizzo attraverso il pagamento della licenza, del libretto segna catture nelle acque da trote e dei permessi di pesca nelle zone a regolamento specifico a pagamento. Questi i punti salienti contenuti nel documento: il rispetto della Legge Regionale e del successivo Regolamento che regolamentano gli sport acquatici in Valnerina; rafforzare la vigilanza da parte della Polizia Provinciale; dividere gli spazi tra naviganti e pescatori. Le Province di Perugia e Terni hanno rassicurato il mondo della pesca sportiva e formulato percorsi di valorizzazione e sviluppo sostenibile della pesca. L’importanza strategica dei tratti di fiume con regolamento specifico di pesca sul modello No-Kill, come tappa di un percorso di sostenibilità ambientale e come volano per lo sviluppo turistico locale, dimostrano come è possibile sfruttare con intelligenza ambienti fragili come quelli della Valnerina senza alcun tornaconto economico da parte delle associazioni di pesca sportiva. E' per questo che l’Assessore provinciale allo Sport e Turismo, Roberto BERTINI, ha prospettato uno sviluppo futuro fatto di promozione delle bellezze naturalistiche locali attraverso l’implementazione di tecniche di pesca a basso impatto ambientale (mosca e spinning), tracciando per le acque della Valnerina in Provincia di Perugia, un eventuale futuro anche con esclusivo utilizzo di esche artificiali. La promessa della prossima partecipazione a fiere e convegni di levatura internazionale per la valorizzazione degli ambienti acquatici della Valnerina, ha definitivamente assicurato alle associazioni rappresentate all’incontro che lo sfruttamento di un bene comune come l’acqua ad esclusivo interesse privato (captazioni, balneazioni, navigazioni) sarà d’ora in avanti maggiormente tenuto sotto controllo.