Riceviamo e pubblichiamo integralmente il testo di una lettera inviata da Fabio MELILLI, Presidente dell'Amministrazione provinciale di Rieti, all’Assessore regionale all’Agricoltura, Angela BIRINDELLI (nella foto):

<< Sono ormai passati molti mesi da quando ho ricevuto da Lei assicurazioni in merito all'avvio della piena operatività del Distretto della Montagna Reatina. Come ricorderà Le ho offerto la mia disponibilità a ricostituire il CdA in accordo con i soci. La sua idea di voler continuare l'esperienza del Distretto, unico nel Lazio ad essere stato attivato, mi è stata più volte confermata anche dal Commisario ARSIAL. Si da però il caso che proprio ARSIAL, socio di maggioranza del distretto, ad oggi non abbia versato nemmeno le quote associative a cui è tenuta per legge e ciò ha prodotto inevitabilmente le dimissioni dell'intero Consiglio di Amministrazione. Insieme al Presidente della Camera di Commercio di Rieti abbiamo più volte sollecitato ARSIAL ad assumere decisioni che ci consentissero di dar vita finalmente alle prime azioni di sostegno all'imprenditoria locale. Ad oggi nulla di tutto ciò è accaduto e sono state accampate motivazioni di vario genere tra le quali quelle legate alla carenza di fondi. Abbiamo atteso pazientemente per mesi, comprendendo le difficoltà economiche in cui versa la Regione, anche se il passare del tempo ha costretto il distretto a licenziare i quattro collaboratori part-time che avevamo assorbito dal GAL, nel momento in cui lo stesso ha cessato le sue funzioni e non è stato ricostituito per non duplicare strutture dopo la nascita del Distretto.

Mi permetterà allora un pò di stupore nel leggere sul sito di ARSIAL l'emanazione di un bando di gara per stampare una rivista patinata in 70.000 copie al costo annuo di 500.000 euro. Il suo Assessorato e le sue società possono naturalmente decidere ciò che ritengono più opportuno ma, per il rispetto che devono alle comunità ed alle istituzioni locali, hanno l'obbligo politico ed etico di spiegarci se sul Distretto della Montagna Reatina hanno cambiato idea. Stiamo parlando delle zone interne della regione, quelle più deboli, alle quali avevamo deciso di dare maggiore attenzione. Se anche ARSIAL, come molte altre società della Regione, si lascia affascinare dal mestiere di editore, faccia pure. La Provincia non può che prendere atto di ciò ed augurare ad una agenzia che opera, come tutti gli enti non eletti dal popolo, lontano dai riflettori, le migliori fortune. P.S. Quando la rivista sarà stampata ce ne invii qualche copia, così da poterne apprezzare appieno l'indubbia utilità >>.