Si aprirà il prossimo 17 settembre, presso le sale dell’ex convento di Santa Croce (nella foto) di Sant’Anatolia di Narco, la mostra d’arte contemporanea “Metidazioni”, a cura di Barbara PAVAN, promossa da Studio7.it, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Sant’Anatolia di Narco. La mostra è inserita tra le iniziative per la 7^ edizione della “Giornata del Contemporaneo”, promossa da AMACI sul territorio nazionale. Cinque artiste contemporanee, Antonella AVATANEO, Arianna BONAMORE, Veronica DE BELLIS, Graziella GOLA, Patricia MALLIA si confronteranno in un percorso attraverso diversi stili e tecniche, dal figurativo all’informale, dalla pittura all’installazione. Meditazioni che nascono dalle questioni esistenziali e profonde degli individui, sul proprio essere e stare nel mondo e che ognuna delle artiste in mostra affronta a proprio modo. L’essenza femminile per Graziella GOLA traspare dalle sue donne dal volto indefinito, a volte illuminate da una luce irreale, immerse in atmosfere tra il metafisico e l’astratto, per esaltare non tanto la bellezza del volto, quanto l’armonia dell’insieme, dell’essere. Le tonalità del rosso, sempre presenti nelle opere dell’artista, ben rappresentano l’energia, la vitalità, la fiducia nelle proprie forze e capacità, caratteristiche che connotano l’artista stessa e che concorrono a tracciare il suo ideale di donna.

Inquiete e tormentate, invece, ma mai arrendevoli, le donne rappresentate da Patricia MALLIA, figure “in movimento”, quasi in mutazione, testimonianza della capacità femminile di rimettersi continuamente in gioco, di inventarsi e rigenerarsi, come araba fenice, dopo ogni caduta che inevitabilmente ogni vita porta in sé. Sono donne che non si accontentano delle risposte di superficie, ma che sono sempre alla ricerca di comprendere sé stesse e il mondo che le circonda, incapaci di assistere impotenti all’evolversi degli eventi senza esserne attive protagoniste. Veronica DE BELLIS, realizza molte delle sue opere partendo dal corredo da sposa: tovaglie, lenzuola, asciugamani tagliati, incollati, ricuciti, riassemblati. Brandelli di una vita già tracciata che inverte il suo destino, si ribella, si distrugge per reinventarsi e risorgere come un’araba fenice. Sono opere, quella della DE BELLIS, che raccontano non una ma tante storie, quasi un “diario” senza un vero inizio, senza epilogo, senza alcun giudizio o pregiudizio. C’è tutto: la morte e la rinascita, il dolore e la gioia, la tenacia, la forza e la fragilità, il passato, il presente e un futuro aperto ad ogni possibilità, libero da preconfezionamenti in cui la memoria è risorsa e radice ma mai zavorra. Nei lavori di Antonella AVATANEO il colore si fa materia: "materia di vita" quasi, stratificazioni che rimandano idealmente all’esperienza del vivere che sovrappone di giorno in giorno una nuova pagina nel "libro" della nostra vita. Pagine su cui la AVATANEO interviene scolpendo, graffiando, incidendo con un segno deciso, forte e a volte anche doloroso. Esattamente come il vivere quotidiano, fatto di gesti e di colori differenti, variegati e persino contrapposti. L’artista finisce così nel trasformare questa mostra in una narrazione autobiografica ed universale allo stesso tempo. Sono ancora i fili il mezzo attraverso cui Arianna BONAMORE continua la sua ricerca artistica che, da un lato affonda le radici nello studio della mitologia classica e, dall’altro, è il risultato di un profondo, personale percorso introspettivo. Arte e filosofia, inquietudine e femminilità: tutto si intreccia, nelle opere di questa artista, in un’alchimia di forme e colori che costringe lo spettatore a procedere per diversi livelli di lettura e di emozione. Una danza continua tra la vita e la morte di un attimo, il tutto è rappresentato da un materiale estremamente sottile quindi vulnerabile, a sottolineare l’unicità del momento che si sta vivendo. Un omaggio all’essere umano e alla natura che lo circonda ed alle cose che sono al di là del nostro controllo.